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Cancro al seno, un antiossidante ne combatte la resistenza

Tempo di lettura: 2 minuti

Un nuovo studio mostra la potenziale efficacia dell’antiossidante N-acetilcisteina, spesso utilizzato come espettorante

Un nuovo studio firmato da scienziati dell’Università di Balisea, mostra la potenziale efficacia di un nuovo approccio contro la resistenza delle cellule tumorali del seno. Il lavoro descrive un meccanismo alla base della resistenza del cancro al seno avanzato e prefigura una possibile soluzione: l’utilizzo dell’antiossidante N-acetilcisteina, spesso usato come espettorante. I risultati dello studio sono pubblicati su ‘Cell Reports Medicine’.

“Molte terapie antitumorali non producono i risultati sperati – spiega Mohamed Bentires-Alj, coordinatore dello studioQuesto accade, spesso, a causa della resistenza ai farmaci sviluppata dal tessuto neoplastico, come nel caso di alpelisib, un inibitore della fosfatidilinositolo 3-chinasi α (PIK3CA) usato nel trattamento del carcinoma mammario avanzato”.

Il gruppo di scienziati ha scoperto che alcune mutazioni, disattivando la proteina neurofibromina 1 (NF1), hanno reso resistenti i tumori al trattamento con alpelisib. NF1 sopprime la crescita tumorale attraverso una varietà di vie di segnalazione, ma il gene non era ancora stato collegato alla resistenza all’alpelisib. In base ad alcuni esperimenti è emersa la resistenza delle cellule tumorali del cancro al seno quando si manifesta la perdita di NF1. I ricercatori hanno quindi scoperto che l’N-acetilcisteina può ripristinare la sensibilità delle cellule tumorali al trattamento. Dal momento che la perdita di NF1 inibisce la produzione di energia da parte dei mitocondri, gli autori hanno usato l’antiossidante pensando che avrebbe emulato gli effetti della perdita di NF1. Al contrario, l’N-acetilcisteina ha avuto l’effetto opposto aumentando l’efficacia di alpelisib nelle cellule tumorali resistenti.

“È interessante notare che la perdita di NF1 gioca un ruolo nella resistenza anche ad altri farmaci – spiega ancora Bentires-AljPoiché l’N-acetilcisteina è un additivo sicuro e diffuso, questo risultato è rilevante anche per la ricerca clinica futura. Si tratta di una potenziale grande svolta per il trattamento del cancro al seno”.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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