Intervista al responsabile del Centro HUB Covid pediatrico della Federico II: servono soluzioni per combattere la combinazione covid-influenza
L’urgenza c’è, ma non si deve parlare assolutamente di situazione drammatica. C’è una differenza sostanziale tra i periodi. Le ondate precedenti hanno prodotto numeri e crisi importanti, quella attuale, nata in periodo di campagna vaccinale, è ancora gestibile ma, non si può sapere per quanto. L’incremento dei contagi, specie tra i più giovani, apre a una considerazione diversa e sposta l’obiettivo su una categoria diversa. Per questo, qualche giorno fa, i professionisti della sanità campana hanno chiesto un incontro urgente alle massime autorità regionali per trovare delle soluzioni da adottare adesso per evitare una crisi ingestibile. La combinazione covid-influenza preoccupa.
“Nella prima parte – inizia il professor Guarino, Responsabile del Centro HUB COVID pediatrico AO Federico II – tutta la pandemia è stata opportunamente focalizzata sui pazienti adulti, anziani e fragili. Adesso la situazione si è ribaltata, l’epicentro si è spostato sull’età pediatrica perché i bambini non sono vaccinabili in questo momento e non esiste una prevenzione. Le riaperture delle scuole hanno fatto da volano e l’aggregazione ha rappresentato il nuovo punto di partenza. Resta vero, però, che i bambini sviluppano delle forme meno gravi rispetto all’adulto e questo è tranquillizzante per certi versi. D’altro canto, però, se prima rappresentavo un’esigua minoranza, adesso rappresentano una parte sostanziale degli infetti”.
La percentuale di popolazione in età pediatrica sale se, in questa fascia, si considerano anche i 20enni
Numeri importanti, si deve ragionare sul 10% della popolazione quando si parla di bambini. Una percentuale che aumenta sensibilmente se si considerano in questa fascia anche i 20enni.
“Ho sentito parlare di immunità di gregge – continua il professor Guarino – e sinceramente ho imparato che non si raggiunge se non si arriva al 95% dei vaccinati. Ecco perché, in questo momento, parlare di immunità di gregge è qualcosa di falsamente rassicurante. Non si può usare questa terminologia quando c’è un 25% di persone non vaccinate e con un’immunità che svanisce presto e questo è un altro elemento di grossa preoccupazione”.
Preoccupazione che diventa ancora più grande, e qui si entra nella questione del tavolo richiesto, se si pensa che sta per iniziare la stagione delle influenze e c’è il rischio che si verifichi quella che il professor Guarino ha definito “la tempesta perfetta”.
Secondo il dottor Guarino bisogna fare attenzione alla cosiddetta tempesta perfetta
“Una sovrapposizione delle infezioni è il pericolo reale che va affrontato con largo anticipo. Abbiamo avuto dei casi di bronchioliti in bambini con Covid. È importante sapere che la bronchiolite è il risultato del virus sinciziale ma può esserlo di qualunque altro virus respiratorio. In un bimbo in cui si manifestano tosse e febbre o diarrea, si deve tenere conto anche di un possibile contagio da Covid. Insomma Coronavirus che si manifesta con sintomi intestinali e respiratori è qualcosa di frequente. Diventa fondamentale screenare per covid le infezioni comuni dell’infanzia”.
Il problema è emerso solo ora. In epoca di lockdown i numeri sono stati diversi. Non c’’è stata la consueta circolazione dei patogeni invernali. Ma quelli che sono stati risparmiati per due anni, sono diventati il doppio adesso.
“Di sicuro l’anno precedente doveva essere utile per anticiparci e non farci trovare impreparati adesso. Ed effettivamente si poteva fare di più. Ma tanto abbiamo fatto. È importante, però, capire, che per la pediatria la partita è appena iniziata e il grosso di questa sfida si gioca a Natale. Insomma non c’è molto da aspettare. Fino a ora siamo stati risparmiati dalle temperature alte che hanno rinviato l’arrivo dell’influenza. Ma non è una cosa destinata a durare ancora”.
La richiesta del tavolo regionale nasce dalla necessità di individuare delle soluzioni immediate per affrontare il problema
Proprio perché di tempo non ce n’è molto, ecco che è venuta fuori l’idea di chiedere un tavolo regionale e cercare di trovare soluzioni da adottare nell’immediatezza.
“Il senso della lettera inviata in Regione è quello di fare in modo che ognuno dia il proprio contributo nelle sue possibilità e capacità. Serve creare un sistema e se siamo capaci di anticiparci, allora me usciremo vincitori. Se ce ne preoccupiamo poco, allora avremo fatto un disastro. È anche importante, però, evitare di fare delle tragedie. Serve la giusta misura e l’attenzione giusta per affrontare prima il problema. È un dato di fatto. Inoltre bambini con malattie croniche sono un ulteriore problema. Non sono facili da gestire, se hanno anche il covid il problema diventa ancora più grande.
Ci siamo trovati di fronte a una situazione che non ha precedenti, ma questo non significa che non si possano trovare, insieme, soluzioni utili per affrontare l’emergenza. Nulla di drammatico, ma di sicuro serve una programmazione responsabile per un intervento efficace”.
Una richiesta sensata per evitare che si possano creare affanni. Una richiesta che ha bisogno di una risposta immediata da parte degli organi interpellati per non trovarsi in una condizione più difficile di quanto già non lo sia ora.
Potrebbe anche interessare Sistema sanitario a rischio collasso: i pediatri campani chiedono incontro