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Depressione e malattie organiche: un legame micidiale

Tempo di lettura: 2 minuti

Numerose ricerche internazionali dimostrano lo sviluppo di malattie non trasmissibili associate a disturbi depressivi

A cura di Davide Pezza

La depressione, purtroppo, uccide. E non solo per atti estremi che si associano a questa patologia psichica, come il suicidio. Questa terribile patologia, infatti, aumenta sensibilmente l’insorgenza di patologie non trasmissibili. Dunque, malattie cardiovascolari, tumori, BPCO, diabete. In sostanza, chi soffre di depressione ha molte più probabilità di morire prematuramente per cause organiche apparentemente scollegate dal disturbo psichico in sé. 

Ne ha parlato nel dettaglio il professor Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria presso l’Università di Udine e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF)“Questi fattori giocano un ruolo importante per quanto riguarda l’insorgenza o l’aggravarsi di patologie non trasmissibili nei soggetti che soffrono di disturbo depressivo. La persona depressa – spiega Balestrieri – tende a utilizzare meno costantemente i farmaci, a dimenticarne l’assunzione o peggio, a non assumerli per una serie di motivi collegati al suo disturbo psichico. Abbiamo quindi, da un lato, il rischio di scarsa aderenza terapeutica nella gestione di una patologia già in atto. Ma abbiamo anche una scarsa aderenza a stili di vita salutari e ad attività di prevenzione secondaria (screening). Attività che possano evitare o intercettare agli esordi di queste patologie”.

La componente immunitaria e infiammatoria

“C’è anche un’altra componente molto importante – prosegue l’esperto – che è quella immunitaria ed infiammatoria. Le alterazioni biologiche che contraddistinguono la depressione sono strettamente collegate alle alterazioni biologiche che comportano disfunzioni di natura infiammatoria, immunitaria e ormonale (endocrina). Proprio per la componente endocrina, presente nei disturbi depressivi, è responsabile dell’aumento dell’incidenza di alcuni tumori tipicamente femminili. Così come i disturbi del sonno – evidenzia Balestrieri – strettamente collegati agli stati depressivi, possono sia essere causati da alterazioni endocrine, che causarle o peggiorarle, e anche questo ha sicuramente delle ripercussioni a livello organico”.

“Fondamentale – conclude Balestrieri – il ruolo dei caregiver delle persone affette da depressione con o senza patologie non trasmissibili concomitanti. Fondamentale per assicurare sia una maggiore aderenza terapeutica (sia rispetto alla depressione sia alla patologia concomitante) sia una maggiore attenzione alla prevenzione primaria e secondaria (per abbassare i rischi di insorgenza di patologia concomitante)”.

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