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Diabete, in arrivo il nuovo test rapido. Ecco in cosa consiste

Tempo di lettura: 3 minuti

Con il nuovo metodo sarà possibile diagnosticare il diabete addirittura un paio d’anni prima rispetto ai test attualmente utilizzati

È stata definita la ‘mini-curva da carico di glucosio’ e offre la possibilità di diagnosticare il diabete e il pre-diabete in modo estremamente precoce, addirittura un paio d’anni prima rispetto ai test attualmente utilizzati, come la tradizionale curva da carico di glucosio a due ore (OGTT). A tal punto che l’IDF (International Diabetes Federation), l’organizzazione mondiale che comprende tutte le società di diabetologia internazionali e le associazioni dei pazienti diabetici, ha proposto di adottarla come nuovo criterio diagnostico per il pre-diabete e il diabete, basandosi sulla glicemia misurata all’ora iniziale del test.

Il nuovo Position Statement dell’IDF ha dunque adottato, dopo un’attenta revisione di tutta la letteratura scientifica esistente, il valore soglia di > 155 mg/dL alla prima ora della curva da carico di glucosio per la diagnosi di pre-diabete (iperglicemia intermedia) nei soggetti con normale glicemia a digiuno; questo valore è altamente predittivo di progressione verso il diabete tipo 2, di complicanze micro e macro-vascolari, di apnee da sonno, di steatosi epatica (fegato grasso) associato a disfunzione metabolica e di mortalità nei soggetti con fattori di rischio. Viene inoltre introdotto un nuovo criterio diagnostico di diabete tipo 2, cioè una glicemia superiore a 209 mg/dl sempre alla prima ora della curva da carico.

Parola all’esperto

“I nuovi criteri diagnostici alla prima ora della curva da caricospiega il Prof. Giorgio Sesti, ordinario di Medicina Interna alla Sapienza Università di Roma e presidente della Società di Medicina Interna SIMI – consentono di individuare precocemente i soggetti ad aumentato rischio di diabete o già diabetici, che sfuggono a questa diagnosi con gli attuali criteri diagnostici (glicemia a digiuno < 100 mg/dl, glicemia a due ore dall’OGTT < 140mg/dl, HbA1c < 5,7%). Questo significa che sarà possibile formulare la diagnosi di diabete e di prediabete attraverso una mini-curva da carico glucidico di appena un’ora (anziché le due ore attuali). Ma soprattutto, consentirà di intercettare una serie di soggetti che i criteri attuali non permettono di individuare né come pre-diabetici, né come diabetici. La mini-curva rappresenta un metodo più pratico e sensibile per catturare un maggior numero di soggetti a rischio di sviluppare diabete franco e di riconoscere più precocemente i soggetti con diabete già conclamato”.

Grazie all’adozione di questi nuovi criteri diagnostici insomma le persone avranno la possibilità di arrivare a una diagnosi più precoce di pre-diabete o di diabete. “Diagnosticare più precocemente il rischio di sviluppare il diabete o il diabete stesso – chiarisce il Prof. Sesti – consente di mettere in atto più tempestivamente una serie di misure preventive riguardanti lo stile di vita o farmacologiche, che aiutano a prevenire la progressione verso il diabete franco e a contenere i danni del diabete. Spesso infatti le complicanze vascolari sono già presenti al momento della diagnosi di diabete”.

È possibile prevenire la progressione dal pre-diabete al diabete attraverso un drastico cambiamento dello stile di vita, che può includere una dieta equilibrata, la perdita di peso se necessaria, un aumento dell’attività fisica, la riduzione della sedentarietà, il miglioramento dell’igiene del sonno e l’abbandono del fumo di sigaretta. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere anche alla terapia farmacologica. Questo approccio multi-fattoriale può aiutare a migliorare la sensibilità all’insulina, a ridurre la resistenza insulinica e a ridurre il rischio di sviluppare il diabete tipo 2.

“La mini-curva – sottolinea il professor Sesti – consente di individuare soggetti con pre-diabete che sarebbero sfuggiti, con i criteri diagnostici attualmente in uso, alla diagnosi e dunque alla messa in atto di una prevenzione efficace. Inoltre, studi longitudinali hanno dimostrato che l’innalzamento della glicemia alla prima ora della curva da carico di glucosio avviene più precocemente nel corso naturale della malattia diabetica ovvero quasi due anni prima dell’innalzamento della glicemia alla seconda ora”.

Fonte dichiarazioni: italiasalute.it

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