Il dato è emerso dal report dell’Oms nella Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza
Una differenza sostanziale che deve essere colmata. Nel campo della salute, il 70% della forza lavoro è composto da donne ma il guadagno è inferiore dell’11% rispetto agli uomini. Il dato emerge dall’Organizzazione mondiale della sanità. È stato reso noto l’11 febbraio, data nella quale si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.
Un dato alto anche in Italia dove si conta un 67% di donne nel Sistema sanitario nazionale, una percentuale relativamente vicina a quella degli uomini. In tutte le professioni la quota femminile è ben più alta di quella maschile. Lampante è la differenza tra gli infermieri con 207mila donne e 60mila uomini.
Ciò che colpisce, comunque, è che, nonostante questa grossa differenza, le donne continuano ad avere mansioni meno prestigiose, pagate meno e con occupazione, per la maggior quantità di casi, part time.
Parlando di università, le donne hanno una quota maggiore dei laureati in scienze, tecnologie, ingegneria, matematica e medicina. Per quanto riguarda la sola attività di ricerca in ingegneria, la media delle donne in Italia è ben più alta rispetto alla media europea.
Nei settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, solo un professionista su cinque è donna. Le ricercatrici hanno carriere brevi e non pagate sufficientemente. Nonostante i grandi passi in avanti fatti negli ultimi anni, gli uomini hanno ancora i ruoli più prestigiosi nel campo della salute: il 69% delle organizzazioni globali sono dirette da uomini e l’80% delle presidenze dei consigli di amministrazione è nelle mani di uomini.
Il dato che balza di più all’occhio è quello legati ai premi. Nel caso del premio Nobel, solo in 19 hanno avuto il prestigioso riconoscimento in fisica, chimica e fisiologia o medicina.
Insomma passi in avanti, numericamente parlando, ce ne sono stati ma resta ancora un gap sostanziale da colmare.
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