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Emicrania: un innovativo nebulizzatore elimina il dolore

Tempo di lettura: 2 minuti

Una buona parte dei pazienti sottoposti al trattamento con il nuovo dispositivo “Mi-Helper” ha registrato una significativa diminuzione del dolore da emicrania

Un particolare aerosol per combattere l’emicrania. È quanto emerge da uno studio (il cui estratto sarà pubblicato a breve sulla rivista Neurology) e presentato dall’esperta MaryAnn Mays della Cleveland Clinic durante il congresso annuale dell’American Academy of Neurology a San Diego. Secondo i dati, circa il 50% dei pazienti trattati ha riportato una significativa riduzione del dolore, percentuale che sale al 70,6% quando il dispositivo Mi-Helper, un nebulizzatore a freddo sperimentale, viene regolato sul flusso intranasale più efficace.

Come agisce Mi-Helper

Diversamente dagli aerosol tradizionali, Mi-Helper utilizza una cartuccia dotata di un setaccio molecolare che deumidifica l’aria aspirata e la invia al paziente tramite tubi monouso. Una volta raggiunta la mucosa nasale, l’aria evapora rapidamente provocando un raffreddamento localizzato che induce una sorta di crio-anestesia temporanea, senza generare effetti collaterali.

Il trattamento agisce modulando l’attività del ganglio sfenopalatino, situato in fondo alla cavità nasale, nella cosiddetta fossa pterigopalatina. Questa struttura, ben nota agli otoneurologi, veniva tradizionalmente ‘addormentata’ temporaneamente attraverso l’instillazione di anestetici mediante piccoli tamponi intranasali, sia per alleviare l’emicrania che per contrastare la più aggressiva cefalea a grappolo. L’effetto è rapido ed efficace, grazie alla posizione strategica del ganglio in una zona facilmente accessibile al sistema nervoso centrale e al nervo trigemino. Tuttavia, le tecniche utilizzate in passato comportavano dei rischi: un blocco permanente del ganglio poteva infatti provocare la sindrome di Sluder, una condizione caratterizzata da lacrimazione e rinorrea croniche.

Il metodo KOS

Un altro studio ha posto l’attenzione sul ganglio sfenopalatino, proponendo un approccio alternativo per la sua stimolazione: la Kinetic Oscillation Stimulation (KOS). Questa tecnica si basa sull’utilizzo di onde d’urto polarizzate, che garantiscono un rischio significativamente ridotto di effetti collaterali. Tuttavia, a differenza di Mi-Helper, il metodo KOS richiede una procedura più complessa e invasiva, rendendone l’applicazione clinica meno immediata.

Quando sarà disponibile

Mi-Helper sarà disponibile nelle farmacie USA l’anno prossimo e poi arriverà anche in Europa previa approvazione dell’EMA. “Riteniamo che Mi-Helper possa essere impiegato anche in altre forme di mal di testa oltre all’emicrania, come la cefalea a grappolo e la cefalea tensiva ha dichiarato MaryAnn Mays. Ma se nuovi studi lo confermeranno, a decidere il suo impiego anche per queste indicazioni dovrà essere il neurologo e non il paziente”.

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