Stefan Hohaus, responsabile dell’Unità Malattie linfoproliferative extramidollari della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, fa il punto della situazione sui linfomi
Stefan Hohaus, noto ematologo e responsabile dell’Unità Malattie infettive linfoproliferative extramidollari presso il Policlinico Gemelli di Roma, dichiara importanti e positive dichiarazioni sul fronte linfomi. Hohaus, ospite del programma ‘Buongiorno Benessere’ su Raiuno, ha spiegato come le cure per questa patologia siano sempre più efficaci.
“I linfomi oggi si curano bene, le armi a disposizione sono sempre più numerose” – spiega l’ematologo. “Ci sono circa 50 diversi tipi di linfoma. I più comuni, come ad esempio Hodgkin, si basano ancor sulla chemioterapia ma abbiamo sempre più nuovi farmaci biologici a disposizione. Ormai da oltre 20 anni abbiamo anticorpi monoclonali – prosegue Hohaus – il cui utilizzo è sempre più ampio”.
L’esperto di malattie tumorali è poi entrato più nel dettaglio, spiegando il ruolo dei linfonodi. “Nel nostro corpo ci sono circa 600 linfonodi. Essi possono ingrossarsi perché svolgono la loro funzione normale, ovvero reagiscono a uno stimolo quale un’infezione o infiammazione. In altri casi – avverte – l’ingrossamento deve darci un allarme: quando sono più grossi, più duri nella consistenza, potrebbe essere segno di una malattia tumorale neoplastica. Non solo, potrebbe trattarsi anche di una malattia propria del linfonodo, il cosiddetto linfoma”.
Questa l’analisi dell’ematologo, che ricordiamo, è associato di ematologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Nelle sue parole riecheggia comunque ottimismo e speranza, considerando i passi in avanti delle cure.
Potrebbe interessarti anche Ottobre, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno