L’isola sarda raggiunge i 370 casi di pazienti con sclerosi multipla, ben al di sopra della media nazionale
Triste primato per la Sardegna che è la regione con la maggiore incidenza della patologia che colpisce il sistema nervoso centrale. La media a livello nazionale è di 198 casi ogni 100mila abitanti, l’isola sarda, da sola, raggiunge 370. Numeri importanti che, però, si vanno a innestare in una situazione, quella sanitaria, che in Sardegna ha subito un forte ridimensionamento. Il colpo più duro lo ha subito un centro d’eccellenza, quello regionale per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla, con sede all’ospedale Binaghi di Cagliari.
Oltre a questo problema, si è creata anche la questione della riduzione del personale
La scelta di trasformare il presidio in ospedale Covid ha creato problemi, oltre che malumori. In fondo c’era la possibilità di utilizzare altre strutture vuote o parzialmente inutilizzate invece di un centro dall’elevata importanza. Il risultato di questa scelta, che si aggiunge anche al continuo taglio del personale, ha prodotto la divisione della struttura in due parti. Una piccola del Binaghi per le visite, l’altro pezzo dell’ospedale oncologico Businco per le terapie. Il tutto ha creato disagio ai pazienti che devono saltare da una struttura all’altra e lo stesso viaggio anche per provette e cartelle cliniche. Il tutto in un contesto di struttura con personale ridotto all’osso.
Più volte l’Aism di Cagliari ha sollevato la questione ma per il momento non è stata trovata la soluzione
Il grido d’allarme lanciato più volte dall’Aism di Cagliari è eloquente nella sua drammaticità: “La continuità assistenziale e terapeutica per 5mila pazienti è a forte rischio. Il Centro è in pericolo per la grave carenza di personale e il perdurare di una situazione strutturale precaria“. Non si tratta di sensazioni. A parlare sono i numeri: 4 neurologhe in servizio, tra cui la responsabile e una in procinto di andare in pensione, una caposala che ha cessato il servizio quasi un anno fa e non è mai stata sostituita.
“Il Centro per la cura e diagnostica della Sm più importante della regione rischia di non riuscire più a garantire la continuità assistenziale per tutti i pazienti sardi attualmente in cura – ha scritto recentemente l’Aism in un comunicato – un problema che aggrava il quadro della presa in carico socio-sanitaria della persona con Sm, già abbastanza critico in tutti i centri Sm della Sardegna”.
L’associazione ha ricordato più volte che la sclerosi multipla “è una priorità per la Sardegna – anche in considerazione del noto quadro epidemiologico – e pertanto come non possiamo permettere che questa patologia e tutto il comparto delle patologie croniche rimangano abbandonate, andando tra l’altro ad aumentare i costi sociali della malattia e, in primis, a compromettere l’inviolabile diritto alla salute dei cittadini e delle cittadine”.
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