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Liste d’attesa, SSN investe sugli ambulatori specialistici accreditati

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Questa la scelta del Servizio sanitario nazionale per snellire le liste d’attesa e consentire ai cittadini un accesso più rapido alle prestazioni

Acquistare prestazioni sanitarie da strutture private accreditate per snellire le liste di attesa. È questa la manovra centrale dell’accordo tra Ministero della Salute e Regioni che ben presto si trasformerà in azioni concrete. Il problema delle liste d’attesa è da sempre al centro di dibattiti politici e sanitari. Pur passando gli anni, l’attenzione sul tema non scema. Se in passato le liste d’attesa non hanno mai provocato danni per la salute (se non in casi episodici), dall’avvento della pandemia il problema è diventato notevolmente più serio. Infatti, con l’avvento del Covid, le già lente prassi per accedere a visite mediche sono diventate ancora più lunghe, portando spesso pazienti addirittura a sacrificare la visita stessa. 

Il vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Lazio, Luca Marino, ha ben spiegato i motivi di questa scelta. “Il primo passo per la stipula di questa intesa è stata la realizzazione di un elenco di quali e quante prestazioni sanitarie saranno in gradi di offrire le strutture private accreditate di tutta Italia. Successivamente, il Ministero, in base ai ritardi monitorati, ha stabilito la tipologia e la quantità di prestazioni da acquistare. Servizi di cui – assicura Marino – i cittadini italiani potranno usufruire molto presto”.

Prossimità e vicinanza: il fulcro dell’assistenza sanitaria offerta dagli ambulatori specialistici

In italia sono oltre 3.000 le strutture private accreditate di specialistica ambulatoriale sparse sul territorio. “Questi due anni di pandemia hanno ben evidenziato l’enorme valore che queste realtà hanno per il buon funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale e per la salute dei cittadini” – aggiunge Marino. “Mentre gli ospedali venivano presi d’assalto per la gestione dell’emergenza sanitaria in corso e mentre i reparti ordinari venivano convertiti in unità Covid, gli ambulatori privati sono state le uniche realtà che hanno potuto garantire una continuità nell’erogazione delle cure primarie. Sia in ambito di prevenzione che di diagnosi precoce.

Nel periodo pandemico, e non solo, gli ambulatori specialistici hanno offerto un’assistenza sanitaria di prossimità e vicinanza. Questi ultimi due sono valori su cui punta moltissimo anche la missione 6 del PNRR. È sempre il vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Lazio a intervenire nel merito della questione. “Le strutture del privato accreditato, e in particolare gli ambulatori che erogano prestazioni specialistiche, dovrebbero avere un ruolo attivo e centrale nella realizzazione del PNRR. Investire su prevenzione e diagnosi precoce significa creare un sostanzioso risparmio futuro per il SSN. E che i nostri ambulatori siano in grado di intervenire su questi due piani, fondamentali per la salute cittadini, lo hanno ben dimostrato negli ultimi 24 mesi. Senza il supporto del privato – conclude Marino – le liste di attesa sarebbero diventate irrimediabilmente più lunghe”.

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