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Sanità, nuovi fondi dal Ministero per recuperare le liste d’attesa

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In arrivo 500 milioni di euro: previsto il pagamento di prestazioni extra per medici e infermieri

Bisogna evitare nuovamente di lasciare indietro tutte quelle prestazioni che, nel 2020, hanno subito un rallentamento o, peggio ancora, sono state accantonate completamente per concentrarsi sul Covid. Ora non è più pensabile poter vivere una situazione del genere. Ecco perché il Governo punta, senza mezzi termini, allo stanziamento di 500 milioni di euro, altri fondi dopo quelli stanziati e spesi poco e male dalle Regioni. Certo, un dubbio che possa esserci nuovamente questo problema si pone. Specie in caso di risalita di contagi come sta accadendo in questa fase. In alcune zone, alcuni ospedali hanno già iniziato a sottrarre posti letti agli altri reparti oppure si è deciso di sospendere i ricoveri non urgenti. Un’eventualità che deve essere assolutamente scongiurata per non rivivere la situazione dello scorso anno

Entrando nel dettaglio dei numeri, secondo una ricerca della Scuola Sant’Anna di Pisa e di Agenas, lo scorso anno sono saltati quasi il 50% degli screening per tumori. Calo sostanziale anche dei ricoveri programmati (-24.15%), di quelli in day hospital (-29.66%), di interventi chirurgici (-26.22%). Segno meno anche di fronte a interventi urgenti per infarto, ictus, angioplastica e by-pass aortocoronarico. Insomma, un crollo verticale delle prestazioni che ha portato a spendere male i fondi stanziati dal Ministero nella prima fase. Le Regioni, stando ai dati della Corte dei Conti, hanno speso solo 300 dei 500 milioni stanziati. E ci sarebbe anche qualche Regione del Sud che non avrebbe speso neanche un euro di quanto era nelle sue possibilità.

Il Ministero ha inserito una serie di soluzioni per evitare che ci siano sprechi e ritardi

Stessa cifra stanziata ma stavolta sono state inserite delle soluzioni all’interno per evitare che ci siano ritardi e, peggio ancora, sprechi. Resta confermato il fatto che le Regioni, con questi fondi, potranno pagare le prestazioni extra di medici e infermieri. Si tratta di 80 euro lordi l’ora per la prima categoria e 50 per la seconda. Fino a 150 milioni potranno essere spesi per l’acquisto di prestazioni dalle case di cura accreditate. Di contro, però, il Ministero potrà verificare numero e tipologie di prestazioni oggetto di recupero. E questo in base alle relazioni inviate dalle Regioni. Se non ci dovesse essere un fabbisogno di recupero di liste d’attesa, i fondi non spesi possono rimanere alle Regioni che potranno pensare ad altra finalità sanitaria.

Stavolta l’obiettivo è fare in modo che il Covid non faccia da freno alle cure di altre patologie. Che non si creino attese lunghe o si rimandino cose importanti come accaduto lo scorso anno.

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