Messo a punto un nuovo test per individuare precocemente il morbo di Parkinson, in maniera semplice ed economica
Sviluppare un metodo semplice ed economico per la diagnosi precoce del Parkinson: è questo l’obiettivo del recente studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dell’Università del Surrey e dell’Imperial College di Londra, pubblicato sulla rivista Nature Aging. Il team, coordinato da Nimrod Madrer, Hermona Soreq, Iddo Paldor ed Eyal Soreq, ha elaborato un nuovo approccio per individuare i marcatori della malattia attraverso un semplice esame del sangue.
Per questo motivo, il test si basa sull’analisi di specifici frammenti di RNA presenti nel sangue, con particolare attenzione a una sequenza ripetitiva che tende ad accumularsi nei soggetti affetti dalla malattia e al progressivo deterioramento dell’RNA mitocondriale, un fenomeno che accompagna l’avanzare del Parkinson. Grazie allo studio di questi biomarcatori, i ricercatori hanno sviluppato un esame altamente accurato, non invasivo ed economicamente accessibile.
L’analisi si concentra sui frammenti di RNA di trasferimento, o tRF, piccole molecole capaci di rilevare alterazioni significative a livello sistemico. In particolare, sono stati individuati due biomarcatori chiave associati alla patologia. Il nuovo test, sottolineano gli autori, ha dimostrato la capacità di distinguere soggetti pre-sintomatici da individui sani con un’accuratezza di 0,86, un valore significativamente superiore rispetto agli attuali strumenti diagnostici.
Le parole degli autori
“Questa scoperta – afferma Soreq – rappresenta un importante progresso nella nostra comprensione del morbo di Parkinson e offre un esame del sangue semplice e minimamente invasivo come strumento per la diagnosi precoce”.
“Il nostro test – conclude Madrer – ha il potenziale per alleviare l’incertezza e favorire il trattamento tempestivo di una malattia neurodegenerativa disabilitante. Il nostro lavoro costituisce una pietra miliare significativa nella lotta contro il Parkinson, offrendo una nuova speranza a milioni di persone in tutto il mondo”.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.
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