Non uno, ma ben due recenti studi hanno individuato in una particolare sostanza contenuta in funghi allucinogeni una cura contro la forma grave della depressione
La psilocibina per curare la depressione: è questa la notizia che sta emergendo negli ultimi tempi dal mondo scientifico. Di recente infatti, sono comparsi due studi che dimostrano l’effetto benefico di questa sostanza contro la terribile patologia. Secondo il primo studio, condotto da Charles Raison dell’Usona Institute di Fitchburg (Wisconsin) e pubblicato su Jama, la psilocibina emerge come una promettente risorsa terapeutica per il trattamento della depressione. Questa sostanza, presente nei funghi allucinogeni, è stata somministrata in una singola dose insieme alla psicoterapia, dimostrando benefici significativi nel trattamento della depressione grave. La ricerca ha coinvolto 104 adulti affetti da disturbi depressivi gravi, suddivisi in due gruppi: uno trattato con psilocibina e l’altro con niacina.
Si è riscontrato che l’utilizzo della psilocibina è correlato a una significativa diminuzione dei sintomi della depressione sia otto che quarantatré giorni dopo la terapia. Questa sostanza non solo sembra efficace nel ridurre i sintomi della depressione, ma contribuisce anche a promuovere sentimenti di auto-compassione, perdono, comprensione e accettazione di sé. Tuttavia, gli autori sottolineano che la terapia non rappresenta una soluzione universale per ogni individuo. Vi sono pazienti che non rispondono al trattamento, pertanto è cruciale identificare quali pazienti potrebbero trarre maggior beneficio dall’utilizzo di questa sostanza.
Il secondo studio
Anche il secondo lavoro, condotto da un team del King’s College di Londra e della South London e Maudsley NHS Foundation Trust, i cui risultati sono visibili sul New England Journal of Medicine, conferma l’efficacia della psilocibina come trattamento per la depressione. James Rucker, il coordinatore dello studio, ha spiegato: “Nonostante molti pazienti con disturbi mentali migliorino con le terapie disponibili, alcuni mostrano resistenza al trattamento. Le opzioni di gestione della malattia sono spesso limitate, pertanto, c’è bisogno di nuovi approcci terapeutici, e la terapia con psilocibina potrebbe rappresentare uno di essi”.
Nello studio, 233 volontari sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una singola dose di psilocibina COMP360, a dosaggi di 25 mg, 10 mg o 1 mg, insieme a un supporto psicologico. Il gruppo che ha assunto 1 mg ha agito da gruppo di controllo. I ricercatori hanno valutato l’intensità dei sintomi depressivi il giorno prima della somministrazione del farmaco, e hanno effettuato valutazioni di follow-up il secondo giorno, e nelle settimane 1, 3, 6, 9 e 12 successive. Durante le prime ore dopo l’assunzione, la psilocibina ha prodotto effetti psichedelici, e durante questo periodo un terapeuta esperto ha assistito i volontari fornendo supporto psicologico. Dopo la scomparsa degli effetti psichedelici, i soggetti sono tornati alle proprie abitazioni.
I dati ottenuti indicano che i volontari che hanno ricevuto la dose da 25 mg di psilocibina COMP360, in combinazione con il supporto psicologico, hanno mostrato una significativa riduzione dei punteggi associati alla depressione rispetto a quelli nel gruppo di controllo che avevano ricevuto la dose di 1 mg. Durante il periodo di studio si sono verificati effetti avversi nell’84% dei partecipanti nel gruppo trattato con dose di 25 mg, nel 75% nel gruppo gestito con dose di 10 mg e nel 72% di coloro che hanno ricevuto una dose di 1 mg.
Clicca qui per leggere l’estratto originale del primo studio.
Clicca qui per leggere l’estratto originale del secondo studio.
Potrebbe interessare anche Lo stress cronico può portare a problemi di depressione? Lo studio