Poche informazioni sulla variante sudafricana, ne ha parlato la coordinatrice dell’Unità di crisi di AIFA
Le informazioni su Omicron, la variante sudafricana, sono ancora sommarie e questo contribuisce a rendere il pericolo ancora più grande agli occhi delle persone. Dalla sua comparsa, di cose ne sono state dette. Oggettivamente, però, non esistono dati in quantità sufficiente per poter trarre una conclusione.
“Al momento sappiamo molto poco sulla variante Omicron, sembra essere una variante più trasmissibile ma non abbiamo segni che causi una malattia più grave, e non ci sono ancora dati sulla sua capacità di eludere la protezione da vaccino o da anticorpo monoclonale. In termini di possibilità biologica sembra poco verosimile che possa eludere completamente tutte le componenti anticorpali che si sviluppano a seguito di una vaccinazione. E questo nonostante le sue tante mutazioni”. Così Maria Paola Trotta, coordinatrice unità di crisi dell’Agenzia Italiana dei medicinali (AIFA) dedicata al Covid, a 24Mattino, su Radio 24.
“Forse ci potrà essere una riduzione di efficacia nei confronti dall’infezione – ha aggiunto – ma ci si aspetta che verso le forme gravi e decessi possa restare a livelli adeguati. Ci sono ancora incertezze e i ricercatori stanno alacremente lavorando su questo”.
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