L’Inps ha annunciato un incremento di richieste di certificati medici
Pressioni che sconfinano nelle minacce. È quanto sta accadendo in questo periodo. Quello nel quale sono tante le persone che stanno ricorrendo agli studi legali per esercitare pressioni e ottenere certificati di esenzione o nullaosta alla vaccinazione. La denuncia arriva direttamente, attraverso una lunga e interessante intervista rilasciata all’HuffPost da parte di Silvestro Scotti, segretario generale della FIMMG.
“A queste richieste ci rifiuteremo sempre”. Il racconto di una situazione che si sta facendo tesa ogni giorno che passa. In tanti stanno cercando il modo alternativo per evitare la vaccinazione, un comportamento che sta minando il rapporto tra medico e paziente, facendo crollare il rapporto fiduciario tra le parti.
“Noi medici, in presenza di violazione perpetrata da un assistito che discute l’approccio medico-sanitario con un sostegno legale, possiamo anche ricusare il paziente”.
In questo periodo, l’Inps ha segnalato un aumento sensibile di certificati di malattia in una sola settimana. Certo le motivazioni potrebbero essere tante e tutte di diversa natura. E tra questi potrebbe sicuramente esserci la questione Green pass obbligatorio. Di sicuro, secondo Scotti, non può esserci un’evidenza scientifica nel confronto tra due giornate, anche perché, nel contempo, aumentano le variabilità che possono cambiare i numeri.
Scotti (FIMMG): “I medici non sono complici in questa truffa dei certificati. Ci opporremo sempre”
Di sicuro, però, c’è che “i medici non hanno responsabilità o complicità per quanto riguarda l’aumento del rilascio dei certificati di malattia. In alcuni casi, purtroppo, noi dottori non abbiamo sempre gli strumenti per comprendere se il paziente stia davvero male o riferisca un falso sintomo: se un pilota riferisce di avere cefalea ingravescente, io non posso di certo prendermi il rischio di lasciarlo alla guida di un aereo, dunque nel dubbio lo metto in osservazione per un paio di giorni. In questo senso è il cittadino che truffa il medico, non è il medico che è complice di una truffa”.
Rimanendo in tema di lavoro, come detto, dal 15 ottobre è entrato in vigore il Green pass obbligatorio sul luogo di lavoro. La conseguenza è l’aumento del numero di tamponi effettuati e code lunghissime.
“Fare un tampone per dare un Green pass a una persona che non si vaccina, adducendo motivazioni che alla base non hanno nulla di scientifico, non incoraggia di certo le immunizzazioni. Nelle prossime settimane, coi tamponi bloccati da persone che vogliono ottenerlo per la certificazione verde, rischiamo di andare incontro all’intasamento del sistema sfavorendo diagnosi e tracciamento dei positivi al Covid-19”.
Potrebbe anche interessare Congresso FIMMG, Scotti: “No alla dipendenza, la soluzione è la Convenzione”