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Prurigo Nodularis: definizione, valutazione della gravità e burden di patologia

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Analisi della Prurigo Nodularis: strumenti per la valutazione della gravità, impatto sulla qualità della vita e connessioni con comorbilità psichiatriche e processi immuno-neurologici

Leonardo Bianchi, Marta Tramontana 
S.C. Clinica Dermatologica – Azienda Ospedaliera di Perugia
Tema: Prurigo Nodularis

Il termine prurigo è stato introdotto oltre 200 anni fa da Robert Willian ed è stato utilizzato successivamente per denominare una varietà di entità. La prima descrizione della prurigo nodulare cronica, anche definita prurigo nodularis (PN), è stata fatta da Hyde nel 1909. Nel 2018 la European Academy of Dermatology and Venereology ha puntualizzato la definizione della patologia, introducendo il termine di “chronic prurigo” (CGP) per definire una patologia cronica, della durata di almeno 6 settimane, caratterizzata dalla presenza di prurito cronico, lesioni pruriginose e lesioni da grattamento localizzate o generalizzate, con diverse manifestazioni cliniche, tra cui la variante nodulare. Le lesioni pruriginose sono tipicamente distribuite simmetricamente su aree accessibili al grattamento. Il prurito precede lo sviluppo delle lesioni cutanee e può essere accompagnato da bruciore, dolore e altre sensazioni. 

La severità della Prurigo Nodularis (PN) deve essere valutata da pazienti e medici. Per misurare il prurito, si usano scale affidabili come la numerica (NRS, 0-10), analogica visiva (VAS, 0-10) e verbale (VRS, 0-4), mentre il Prurigo Control Test (PCT) valuta il controllo della malattia dal punto di vista del paziente. La PN incide gravemente sulla qualità della vita, compromettendo sonno e capacità lavorativa, senza però causare assenteismo significativo. Questionari standardizzati come il DLQI, HRQoL e ItchyQoL, insieme all’HADS, aiutano a misurare l’impatto psicologico e la presenza di ansia e depressione. Dal lato medico, strumenti come il Prurigo Activity and Severity (PAS) e l’Investigators Global Assessments (IGA) permettono di classificare e monitorare la malattia, considerando il numero e la tipologia delle lesioni, dalla remissione completa a oltre 100 lesioni nei casi più gravi.

Alterazioni della rete immuno-neurologica svolgono presumibilmente un ruolo chiave nella patogenesi della PN e il legame tra PN e condizioni di salute mentale non può essere ignorato. La PN è significativamente associata a comorbilità psichiatriche, come depressione, ansia, autolesionismo fino all’ideazione suicidaria, la cui prevalenza è maggiore rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, non è stato dimostrato se queste siano solamente comorbilità, legate alla sintomatologia pruriginosa e alla presenza di lesioni cutanee, che rendono i pazienti con PN più inclini a sviluppare condizioni psichiatriche, o se siano patogeneticamente correlate alla PN, ed i particolare all’iperespressione di citochine infiammatorie, come IL4, IL13 e TGFbeta. L’utilizzo di terapie efficaci in grado di ridurre segni e sintomi di PN riduce il rischio di sviluppare comorbilità psichiatriche. 

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prurigo nodularis

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