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Reperibilità oltre il limite contrattuale: risarcimento per infermiere

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L’ASP di Siracusa costretta a pagare oltre 30mila euro al dipendente per eccesso di ore di lavoro

Con sentenza n. 691/2020 il Tribunale del Lavoro di Siracusa ha condannato l’Asp Siracusa a un risarcimento di oltre 30mila euro in favore di un infermiere posto in turni di reperibilità oltre il limite contrattuale. In particolare, si legge nel provvedimento, per “il costante, ordinario e reiterato sforamento del limite previsto dalla legge di 6 turni/mese”. Lo rende noto il Codacons, attraverso le colonne de La Sicilia.it, che ha assistito in giudizio il lavoratore.

La sentenza, divenuta definitiva per mancata impugnazione, si inserisce nel solco di quella n. 13935/2015 della Cassazione e di quella n. 160/2016 del Tribunale del Lavoro di Enna, relative al personale medico.

Il Codacons ha chiesto un’azione collettiva per combattere questo malcostume: la reperibilità oltre il limite contrattuale

Alla luce di tali sentenze il Codacons propone una “azione collettiva per contrastare la prassi illegittimamente praticata dalle aziende sanitarie e ospedaliere. Nello specifico esigere dal proprio personale medico e infermieristico l’espletamento di turni di pronta reperibilità in eccesso rispetto a quelli previsti dalla legge”.

Avviene infatti che, “malgrado il Ccnl preveda un limite massimo di turni mensili di pronta disponibilità richiedibili ai medici (10) e agli infermieri (6), le aziende sanitarie e ospedaliere violino costantemente tali limiti data la derogabilità della norma stessa”.

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