Continua il focus del Dott. Maurizio Mazzone, specialista oculista e dirigente medico presso l’azienda ospedaliera ‘San Pio’ di Benevento, sulla retinopatia diabetica, una complicanza oculare del diabete
La retinopatia diabetica è una complicanza oculare del diabete. È causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina. Può svilupparsi in tutti coloro che soffrono di diabete di tipo 1 e di diabete di tipo 2. Italian Medical News ha deciso di approfondire il tema intervistando un esperto del settore, il quale ha risposto lucidamente ad una serie di interrogativi: dal modo in cui si manifesta la malattia alle conseguenze, passando per il ‘successo’ delle iniezioni intravitreali. (Qui l’intervista completa).
Il tema della retinopatia diabetica è davvero molto ampio e necessita di altre risposte ad altri interrogativi. È per questi motivi che abbiamo posto nuove domande al Dott. Mazzone elaborando una seconda parte e un secondo focus su questa particolare malattia.
Dottore, nella prima parte dell’intervista ha spiegato l’importanza dell’iniezione intravitreale come trattamento per la malattia. Esistono altri tipi di trattamento?
“Certo, e uno di questi è il trattamento laser della retina. Prima però di parlarne in modo approfondito bisogna fare un passo indietro, ovvero parlare di un importantissimo esame che permette di orientarsi e di preparare al meglio il trattamento laser: sto parlando dell’esame fluorangiografico della retina. Si tratta di un’angiografia della retina, dunque l’analisi di tutti i vasi che irrorano la retina. Quest’esame è importantissimo perché serve soprattutto ad evidenziare le zone ischemiche della retina e i neovasi e di conseguenza consente all’oculista di orientare il trattamento adeguato, ovvero il già citato trattamento laser della retina. Questo è un trattamento fondamentale perché va ad eliminare le zone ischemiche. In aggiunta fa in modo che i neovasi possano essere riassorbiti”.
“Negli ultimi 15 anni si utilizza spesso una terapia combinata tra il trattamento laser e le iniezioni intravitreali. Più nello specifico si procede prima con le iniezioni intravitreali poiché queste danno la possibilità di far riassorbire in gran parte i neovasi retinici e consentono allo specialista oculista di dare luogo al trattamento laser in modo più efficace e rapido. Possiamo affermare che negli ultimi 15 anni ci sono stati progressi enormi nel trattamento di questa malattia. Trattamenti poco invasivi e molto efficaci”.
L’importanza della cura nella prevenzione di tutte le possibili complicanze del diabete
Quant’è alta la probabilità che un paziente con diabete venga affetto dalla retinopatia diabetica?
“Questa è una domanda a cui non esiste una risposta univoca, anzi esiste un dibattito perenne su questo tema. Il paziente che ha il diabete sviluppa le complicanze dopo alcuni anni dell’insorgenza della malattia. Le complicanze che sviluppa possono essere a livello oculare, delle coronarie, dei vasi cerebrali, del rene e così via. Sono dunque varie. Ovviamente quando colpisce l’occhio insorge la retinopatia diabetica. Esiste una sorta di predisposizione genetica che comporta l’insorgenza di una retinopatia piuttosto che di un ictus a livello cerebrale o di infarto a livello cardiovascolare. Dunque è un qualcosa di soggettivo. Mediamente in oculistica, il paziente va incontro a retinopatia dopo circa 7-8 anni dall’insorgenza del diabete. Ma è chiaro come tutto dipenda dal trattamento terapeutico del paziente nei primi anni della malattia. La cura è quindi fondamentale nella prevenzione di tutte le possibili complicanze del diabete e non solo nel caso della retinopatia diabetica”.
Vuole aggiungere qualcos’altro?
“Si, ovvero che esiste il problema della conoscenza della malattia. Intendo dire che è troppo poco conosciuta rispetto alla sua reale diffusione. È importante, quindi, far conoscere a tutti la pericolosità di questa patologia. Le complicanze oculari sono da temere. Ed è per questo che il paziente deve andare più frequentemente a controllo dall’oculista. In aggiunta le due terapie principali, l’iniezione intravitreale e il trattamento laser, sono a carico della sanità pubblica. Dunque il paziente non avrà conseguenze economiche nell’accedere ai trattamenti. Questo è un altro dato importante e da evidenziare”.
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