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Assunzione specializzandi nelle strutture private e nuovi fondi per la sanità

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Votato l’emendamento dall’Assemblea del Senato: all’interno misure per la sanità

Ci sono misure che riguardano anche la sanità all’interno dell’emendamento sostitutivo del Ddl numero 2426 di conversione del decreto legge del 21 ottobre del 2021, n.146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale. L’emendamento ha ricevuto l’approvazione con 175 voti a favore e 13 contrari dall’Assemblea del Senato. La palla, adesso, passa alla Camera. Misure che riguardano nuovi fondi e l’assunzione degli specializzandi

Rimanendo in tema sanitario, il provvedimento concede la possibilità alle strutture provate accreditate di assumere specializzandi. Inoltre c’è stata l’istituzione di un fondo da 600 milioni per le Regioni con l’obiettivo di combattere l’emergenza sanitaria in atto.

Sono due gli articoli in questione di cui tenere conto per quanto riguarda l’aspetto sanitario. L’articolo 12 bis prevede che, oltre alle aziende ed enti del Ssn, anche le strutture sanitarie private appartenenti alle rete formativa, possono procedere all’assunzione degli specializzandi che svolgono formazione nelle stesse strutture. Le assunzioni sono a tempo determinato e part time.

Individuati 600 milioni di euro destinati alla sanità che le Regioni potranno ripartirsi secondo criteri specifici

L’altro articolo di interesse sanitario è il 16 dedicato all’istituzione di un fondo da 600 milioni di euro per le spese delle Regioni. Un contributo statale per affrontare l’emergenza sanitaria. Un fondo al quale accedono tutte le Regioni. La ripartizione deve essere ancora definita. Le autonomie speciali accedono al finanziamento statale per gli anni 2021 e 2022 in deroga alle disposizioni vigenti in materia di sanità. Il tutto per favorire il completamento dei processi di riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private accreditate. Quelle che erogano prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio. L’erogazione è prevista per stati di avanzamento delle attività secondo il cronoprogramma approvato e verificato dal Comitato Lea. In caso di mancato completamento entro il 2022 la regione decade dal diritto al finanziamento per la quota non maturata. E questa è riassegnata e ripartita tra le regioni che hanno completato l’attività.

Le Regioni entro il 23 dicembre 2021 dovranno trasmettere al Ministero della Salute una relazione dettagliata. Attestante le prestazioni assistenziali destinate a fronteggiare l’emergenza Covid erogate nel 2021. Entro il 31 dicembre 2021 il Ministero della Salute dovrà poi verificare la coerenza delle informazioni contenuta con le attività assistenziali previste dalla normativa. Con particolare riferimento al recupero delle liste d’attesa. Sulla base delle risultanze della verifica le regioni possono rendere disponibili per i rispettivi servizi sanitari le risorse correnti a valere sul Fsn 2021. Insomma nuove opportunità per una sanità ancora più performante. L’assunzione degli specializzandi è un passo importante.

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