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Stimolazione elettrica fonte di salvezza per chi soffre di paralisi spinale

Tempo di lettura: 3 minuti

Nove persone con paralisi causata da lesione al midollo spinale sono tornate a camminare grazie alla stimolazione elettrica

A cura di Davide Pezza

Tornare a camminare dopo la paralisi causata dalla lesione al midollo spinale sembra essere possibile grazie alla stimolazione elettrica. È quanto emerge da un nuovissimo studio condotto dalla Scuola politecnica federale di Losanna (Svizzera), pubblicato sulla nota rivista ‘Nature’. Nello specifico, i ricercatori hanno seguito nove pazienti con paralisi spinale, che, sottoposti ad un programma che prevedeva la stimolazione elettrica dell’area del midollo spinale deputata al controllo delle gambe e fisioterapia, dopo cinque mesi hanno riacquisito la capacità di camminare in maniera autonoma.

Il midollo spinale

Il midollo spinale è la struttura del sistema nervoso centrale che ha lo scopo di mettere in comunicazione cervello con il resto dell’organismo. Ciò accade grazie ai nervi spinali, che formano veri e propri circuiti di connessione nervosa. Accade che, infatti, il cervello invia segnali elettrici che consentono di controllare le diverse parti del corpo per alzarsi, muoversi, camminare. Tuttavia, un trauma causato da un evento come un incidente d’auto può provocare una lesione che distrugge le connessioni nervose presenti nel midollo spinale. In questo modo si interrompe la comunicazione con il cervello e portando a una paralisi permanente nella zona interessata. Quando le lesioni interessano il midollo spinale inferiore, la zona responsabile del controllo motorio delle gambe, il risultato spesso è la perdita della capacità di camminare e il danneggiamento di altre funzioni in cui entrano in gioco i neuroni motori. 

A volte, però, la lesione può essere incompleta e alcune vie spinali possono rimanere intatte: in questi casi, si cerca di ripristinare le connessioni nervose perse attraverso la stimolazione elettrica. Quest’ultima è una tecnica riabilitativa che, grazie all’impianto chirurgico di un fascio di elettrodi nel midollo spinale inferiore, in combinazione con la fisioterapia, mira a ristabilire il segnale elettrico che si è danneggiato con la lesione spinale. L’obiettivo è ripristinare potenzialmente il movimento degli arti e le attività motorie compromesse dalla lesione spinale. 

Il procedimento della ricerca


Per comprendere il meccanismo neurologico dietro la stimolazione elettrica, i ricercatori hanno studiato l’attività delle cellule del midollo spinale dei pazienti mentre camminavano, sia prima sia dopo il trattamento. Hanno quindi notato che esse, dopo la stimolazione elettrica, mostravano una particolare riorganizzazione. A questo punto il gruppo di ricerca ha studiato il meccanismo in topi da laboratorio con lesioni spinali. Da qui ha individuato una classe di neuroni che si attivavano solo in seguito alla stimolazione elettrica del midollo spinale. Neuroni che assumevano un ruolo sempre più importante man mano che il tessuto spinale riorganizzava le connessioni nervose. Inoltre, disattivando questi neuroni, i topi che avevano ricominciato a camminare smettevano immediatamente, meccanismo che non accadeva nei topi sani. Tutti questi dati hanno portato i ricercatori a concludere che questi neuroni erano gli attori chiave dietro l’efficacia delle terapie di stimolazione elettrica spinale.

“Il nostro nuovo studio – afferma Jocelyne Bloch, autrice senior dello studio – in cui nove pazienti di studi clinici sono stati in grado di riacquisire un certo grado di funzione motoria grazie ai nostri impianti, offre informazioni preziose sul processo di riorganizzazione dei neuroni del midollo spinale”. Secondo gli autori, questo spiana la strada allo sviluppo trattamenti più mirati per i pazienti con paralisi. “Ora possiamo puntare a manipolare questi neuroni per rigenerare il midollo spinale” – ha concluso la ricercatrice.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio. 

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