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Streptococco B: studio spiega i numerosi benefici dei (prossimi) vaccini

Tempo di lettura: 2 minuti

Il lavoro è opera dei ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine in uno studio pubblicato sulla rivista ‘Plos Medicine’

Lo Streptococco B è un batterio che può infettare (anche) le donne incinte e i loro bambini. Esso può causare sepsi e meningite nei neonato e talvolta portando a morte o disabilità. Si tratta di un batterio collegato ad un aumento dei rischi di natimortalità e nascite pretermine. Ora che i vaccini si stanno avvicinando all’approvazione, si ritiene necessaria una valutazione economica globale di un programma di immunizzazione globale. Un programma di vaccinazione, infatti, potrebbe portare a un risparmio considerevole in termini di costi sanitari, perdita di vite e disabilità. A questa conclusione è giunto un team di ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine in un lavoro pubblicato sulla rivista ‘Plos Medicine’.

Simon Procter, coordinatore del gruppo di ricerca in questione, ha sviluppato un modello per valutare l’efficacia in termini di costi dei vaccini contro lo Streptococco B in 140 milioni di donne incinte in 183 paesi. Innanzitutto il team ha utilizzato le recenti stime globali relative al carico sanitario del batterio nelle donne in gravidanza e nei loro figli. In un secondo momento hanno calcolato i costi stimati per i sistemi sanitari, considerando gli anni di vita persi a causa della mortalità infantile e della disabilità a lungo termine. Successivamente, sulla base delle caratteristiche che un vaccino dovrebbe avere (indicate dall’Oms), il team ha ipotizzato che si potrebbe prevenire l’infezione da Streptococco B nell’80% delle donne vaccinate. Secondo il team, inoltre, dovrebbero essere vaccinate quelle donne che ricevono almeno 4 visite prenatali.

Sulle base di tutte le valutazioni del caso, i ricercatori hanno concluso che la vaccinazione potrebbe evitare 127.000 casi di infezioni di Streptococco B infantili a esordio precoce. Ma non solo. Infatti, hanno ipotizzato anche che il vaccino eviterebbe 87.300 infezioni a esordio tardivo, 31.100 decessi, 17.900 casi di compromissione dello sviluppo neurologico e un totale di 23.000 nati morti. 

Secondo Procter “riducendo le infezioni gravi da Streptococco B un vaccino materno globale potrebbe prevenire migliaia di morti neonatali e nati morti ogni anno. I nostri risultati suggeriscono che la vaccinazione materna contro lo Streptococco B potrebbe essere economicamente vantaggioso nella maggior parte dei paesi. Speriamo che il nostro studio incoraggi gli ulteriori investimenti necessari per portare più vaccini sul mercato”.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio. 

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Streptococco B
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