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Studio scopre come il cervello distingue e conserva ricordi simili

Tempo di lettura: 2 minuti

Identificato un intricato processo cerebrale che consente di distinguere e memorizzare eventi simili in maniera separata, mantenendo al contempo le somiglianze tra di essi

Formare ricordi di eventi simili presenta una sfida significativa per il nostro cervello. È fondamentale che ogni evento venga memorizzato individualmente per mantenere la sua unicità. Tuttavia, è altrettanto cruciale identificare e conservare gli elementi comuni tra gli eventi. Se questo delicato equilibrio viene alterato, c’è il rischio di confondere un evento con un altro, compromettendo così la chiarezza e la precisione dei ricordi. Un recente studio pubblicato su Cell Reports ha rivelato un complesso processo cerebrale che permette di distinguere e memorizzare eventi simili separatamente, pur mantenendo le loro somiglianze. Il lavoro è opera di un team di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.

Il ruolo dei neuroni inibitori

Gli studiosi hanno analizzato l’attività cerebrale durante l’apprendimento di due eventi distinti ma con elementi in comune. Hanno scoperto che nell’amigdala, una regione cerebrale fondamentale per la formazione dei ricordi, gruppi separati di neuroni si attivano per memorizzare separatamente tali eventi. Tuttavia, alcuni neuroni rispondono a entrambi gli eventi, aiutando a ricordarne le somiglianze. Il numero di questi neuroni condivisi è controllato da un tipo specifico di cellule chiamate neuroni inibitori. Bloccando l’attività di tali cellule, i ricercatori hanno osservato un aumento significativo dei neuroni condivisi, causando confusione e sovrapposizione tra i due eventi. Di conseguenza, secondo gli esperti, i neuroni inibitori svolgono un ruolo cruciale nel mantenere distinti i ricordi di eventi simili.

La ricerca è stata condotta attraverso un approccio multidisciplinare che ha integrato metodologie di analisi comportamentale, biologia molecolare, microscopia ad alta risoluzione e modulazione dell’attività cerebrale. In particolare, grazie all’innovativa tecnica di ‘marcatura chemogenetica’, i ricercatori hanno potuto identificare i neuroni coinvolti nella percezione sia degli aspetti distintivi di due eventi, sia delle loro caratteristiche comuni. Questa analisi ha anche consentito di individuare le cellule responsabili di limitare il numero di neuroni condivisi, ossia i neuroni inibitori. Infine, mediante l’uso combinato delle tecniche di marcatura chemogenetica e di inattivazione dell’attività neuronale, i ricercatori hanno selettivamente bloccato queste cellule, osservando che ciò ha portato i soggetti a confondere gli eventi tra loro.

Una scoperta che potrebbe combattere i disturbi della memoria

“Questa ricercaspiega Benedetto Sacchetti, tra i principali autori dello studioriveste un’importanza significativa poiché mette in luce l’esistenza di neuroni il cui ruolo è quello di mantenere separate le memorie di eventi distinti ma con aspetti in comune, consentendo così di conservare i ricordi di tali eventi in modo preciso e nitido. Considerando che una delle caratteristiche tipiche dei disturbi della memoria, come le demenze e il disturbo post-traumatico da stress, è la tendenza a confondere gli eventi passati, questa ricerca potrebbe fornire nuove informazioni utili per sviluppare nuove strategie terapeutiche“.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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