L’esperto Prof. Raffaele Antonelli Incalzi, Direttore UOC Medicina Interna presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e Past President della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, spiega l’importanza del vaccino antinfluenzale per una categoria così delicata come quella degli anziani
Il vaccino antinfluenzale è un preparato che ha lo scopo di evitare che il soggetto vaccinato contragga il virus responsabile dell’influenza stagionale. Il meccanismo avviene attraverso l’effetto ‘stimolante’ del vaccino che consente all’organismo di produrre anticorpi contro il virus influenzale. La necessità e l’importanza di questa tipologia di vaccino aumenta in modo esponenziale quando si parla di categorie più fragili come quella degli anziani. È per questo motivo che Italian Medical News ha deciso di intervistare l’esperto Prof. Raffaele Antonelli Incalzi, Direttore UOC Medicina Interna presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e Past President della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, il quale ha risposto in maniera chiara ed esaustiva ad una serie di quesiti.
Ecco un piccolo estratto. “Innanzitutto bisogna fare una premessa. L’anziano è caratterizzato da un processo di immunosenescenza che rende più debole e anche meno duratura la risposta a qualsiasi antigene. È un soggetto che dunque ha necessità di un vaccino che renda più efficace questa risposta in termini sia di intensità che di durata. In quest’ambito vi sono due strategie: la prima consiste nell’utilizzare un vaccino adiuvato, cioè dotato di un agente inerte che potenzia la risposta immunitaria; la seconda è quella di utilizzare un vaccino ad alto dosaggio, che si differenzia appunto per dosaggio antigenico rispetto a quello standard.
Guarda l’intervista interamente.
Si ringrazia per il contributo non condizionato
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