Secondo una nuova ricerca, alcuni batteri nell’intestino possono migliorare la risposta immunitaria al vaccino contro il Covid. Altri, però, potrebbero indebolirla
Il microbioma intestinale può esercitare un impatto sulla risposta ai vaccini Covid a base di mRNA. A evidenziare il dato è uno studio condotto presso il Karolinska Institutet in Svezia e pubblicato sulla rivista ‘npj Biofilms and Microbiomes’. La ricerca suggerisce che la presenza di determinati batteri nell’intestino potrebbe potenziare la risposta immunitaria al vaccino, mentre altri potrebbero invece comprometterla.
Il team di ricerca ha raccolto campioni fecali da 68 individui immunocompromessi, affetti da HIV, e da 75 soggetti sani prima di ricevere la prima dose del vaccino Covid a base di mRNA. Utilizzando la tecnica del sequenziamento dell’rRNA 16S, che identifica i tipi e la quantità relativa di batteri nei campioni, i ricercatori hanno analizzato la composizione del microbioma. Inoltre, hanno misurato i livelli di anticorpi e cellule immunitarie prodotti in risposta alla vaccinazione.
I risultati della ricerca
Dai risultati dello studio, è emerso che la composizione iniziale del microbioma intestinale potrebbe avere un ruolo predittivo nella risposta immunitaria al vaccino in entrambi i gruppi esaminati. I ricercatori hanno notato che un microbioma intestinale meno diversificato era correlato a una risposta vaccinale più robusta. Inoltre, sono stati identificati batteri specifici che mostrano una connessione con risposte vaccinali migliori o peggiori. Ad esempio, Lactobacillus, Bacteroides e Lachnospira sono stati associati a livelli più elevati di anticorpi e cellule immunitarie, indicando una risposta più forte al vaccino. Al contrario, il Cloacibacillus è stato collegato a livelli inferiori di anticorpi, suggerendo una risposta vaccinale più debole.
Secondo gli studiosi, la ricerca evidenzia il ruolo significativo del microbioma intestinale nell’efficacia dei vaccini Covid a mRNA. I risultati potrebbero portare allo sviluppo di trattamenti focalizzati sul microbiota per migliorare le risposte ai vaccini, soprattutto in gruppi che potrebbero avere risposte più deboli, come gli anziani o gli individui immunocompromessi. Le potenziali strategie potrebbero includere il cambiamento della dieta o l’assunzione di probiotici per migliorare il microbioma intestinale e l’immunità.
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