L’oncologo sannita è stato ospite di Benevento Città Spettacolo: ha parlato della pandemia e della sperimentazione dei vaccini
Il ruolo del medico è sempre stato importante ma, con l’esplosione della pandemia, lo è diventato ancora di più. Dagli studi medici a quelli televisivi, veri e propri personaggi che hanno saputo attirare l’attenzione del pubblico, in attesa di parole che potessero dare una certa tranquillità alle persone. Protagonisti della sanità e della comunicazione. E tra questi ce n’è uno, sannita purosangue, che è salito agli onori della ribalta per le sue idee, la sua pacatezza e la sua competenza. Si tratta di Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore del Pascale, ospite della terza serata di Benevento Città Spettacolo. Presentato dal sindaco Mastella e dal direttore artistico della kermesse, Renato Giordano, l’oncologo ha avuto modo di poter parlare di tutto. Dalle sue origini, passando per la sua passione sportiva e fino, ovviamente, alle sue competenze: tra sperimentazione e vaccini in utilizzo.
Campania alla ribalta grazie alle competenze di Ascierto
“Con Ascierto la Campania è diventata eccellenza mondiale trattata da giornali stranieri nel settore medico – ha dichiarato Mastella. Una tradizione importante quella della medicina italiana, dal Pascale, allo Spallanzani, al Sacco di Milano. Oggi ci sono ancora i giovani che contraggono il coronavirus, il vaccino è l’unica speranza. Dobbiamo vincere la battaglia con il vaccino, se serve con la terza dose. Questa sera il dottore Ascierto merita la scena, avremo altri professori nei prossimi giorni che potranno chiarire tanti dubbi”.
La caccia allo specialista di turno ha portato tanti medici a diventare personaggi televisivi, un calderone al quale non son abituati. Ma si è fatto di necessità virtù, senza sottrarsi anche alle polemiche e ai confronti accesi tra colleghi.
“La notorietà mi frastorna – ha esordito Ascierto – io sono abituato a fare il medico. Nei successi medici, il gioco di squadra fa la differenza, se non ci fosse stato il brainstorming con i collaboratori non staremo a parlare dei grandi risultati. Il fatto di non essere profeta in patria non mi ha infastidito, era un periodo storico particolare con la sanità al collasso e lo scetticismo regnava sovrano. Noi abbiamo sempre creduto in quello che stavamo facendo, eravamo fiduciosi perchè vedevamo l’evidenza dei fatti, sapevamo che molti avrebbero storto il naso”.
L’incontro in piazza Federico Torre ha permesso ad Ascierto di poter parlare anche di un tema caldo, la terza dose, e della sperimentazione del tocilizumab.
Capitolo vaccini: per l’oncologo la strada della terza iniezione è quella vincente
“Ci sarà bisogno di una nuova iniezione, tutti i vaccini richiedono un richiamo. Questo è un virus che muta ma non sappiamo ancora come, il vaccino è ancora giovane, quindi abbiamo bisogno di tempo. La terza dose andrà fatta alle categorie deboli e ai sanitari, ma i dati potrebbero far cambiare la tempistica di somministrazione. entro fine settembre i risultati della prima fase. Ciò che rende unico il nostro vaccino è che si può modulare il DNA e dunque modificare anche in caso di nuove varianti. Guai ad abbassare la guardia -avverte Ascierto – che sul rientro a scuola si dice fiducioso purché vengano rispettate tutte le misure anti contagio e si continua con la vaccinazione”.
In conclusione, le raccomandazioni finali dell’oncologo con una previsione importante.
“L’invito è guardare all’anno scorso, quell’agosto scellerato aveva fatto danni. Ora abbiamo l’arma del vaccino, sono convinto che per la primavera del 2022 saremo fuori dalla pandemia”.
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