A dimostrarlo uno studio osservazionale condotto dalla ‘School of Health Sciences’ di Losanna e pubblicato sulla rivista ‘Human Reproduction’
Già nel dicembre 2020 si è verificato un vero e proprio crollo delle natalità in Europa, quantificato in circa il 14%. La colpa non è tanto dei contagi Covid, quanto dei lockdown imposti in molti paesi europei a causa dell’emergenza. Queste sono le principali conclusioni di uno studio osservazionale condotto dalla ‘School of Health Sciences’ di Losanna (Svizzera) e pubblicato sulla rivista ‘Human Reproduction’. “Il calo delle nascite a nove mesi dell’inizio della pandemia sembra essere più comune nei paesi in cui i sistemi sanitari erano in difficoltà e in cui la capacità degli ospedali era superata” – spiega Léo Pomar, ecografista ostetrica presso l’ospedale universitario di Losanna e professore associato presso la ‘School of Health Sciences’ di Losanna.
“Più lunghi sono i lockdown, meno gravidanze si sono verificate in questo periodo – spiega ancora Pomar. Anche nei paesi non gravemente colpiti dalla pandemia. Pensiamo che i timori delle coppie di una crisi sanitaria e sociale, al momento della prima ondata di Covid-19, abbiano contribuito alla diminuzione dei nati nove mesi dopo”. Nel loro studio, i ricercatori hanno esaminato i dati di 24 paesi europei per i periodi immediatamente precedenti e successivi alla prima ondata della pandemia Covid-19. Hanno quindi adeguato i tassi di natalità per analizzare le variazioni stagionali, scoprendo che gennaio 2021 è stato il mese in cui si è registrato il calo più significativo dei nati. Per fare qualche esempio, a gennaio 2021 sono state osservate diminuzioni dei tassi di natalità importanti in 15 dei 24 paesi analizzati. Tra questi, presente anche l’Italia con un -17%. Diminuzioni significative in Lituania (-28%), Romania (-23%), Spagna (-23,5%) e Ucraina (-24%).
Ulteriori dati confermano lo studio
Sette dei paesi analizzati avevano inoltre le unità di terapia intensiva sovraoccupate, fenomeno che ha incrementato il fattore delle diminuzioni di nascite. O ancora, ulteriori analisi hanno mostrato che i paesi con un reddito pro capite più basso tendevano ad avere diminuzioni delle nascite di oltre il 10% a gennaio 2021. Altro dato che conferma il senso dello studio riguarda la Svezia. Il Paese scandinavo, che non ha ricorso al lockdown (avendo un elevato numero di decessi), non ha registrato un calo dei nati vivi. Motivo che conferma come il lockdown abbia avuto un impatto diretto nel calo della natalità.
“L’associazione che abbiamo riscontrato con la durata dei lockdown potrebbe riflettere un fenomeno molto più complesso. Questo perché i blocchi sono decisioni del governo utilizzate come ultima risorsa per contenere una pandemia. La durata del lockdown ha un impatto diretto sulle coppie” – ha concluso Pomar.
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