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Epatite pediatrica, anche in Italia arrivano i primi casi

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La sconosciuta epatite che si sta diffondendo tra i bambini in varie zone dell’Europa, è arrivata anche in Italia: il comunicato del Ministero della Salute

Epatite sconosciuta tra i bambini, ecco i primi casi anche nel nostro Paese. Dopo essere apparsa in varie zone dell’Europa a partire dal Regno Unito, la ‘misteriosa’ patologia epatologica compare anche in Italia. I casi confermati al momento sono due e sono una decina circa quelli sospetti. Inoltre, è già stato eseguito un trapianto epatico ad uno dei due piccoli pazienti. Così come nel resto dell’Europa, la causa dell’epatite in questi bambini rimane sconosciuta.

Il ministero della Salute ha emanato una circolare per illustrare il quadro della situazione. “Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni. Fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni Italiane. Il ruolo giocato dagli adenovirus – prosegue il comunicato – nella eziologia di queste forme di epatite acuta, ipotizzato da ricercatori UK, non è però confermato in via definitiva. Ci sono inoltre diverse regioni che hanno comunicato di non avere casi da segnalare al momento”. (Qui la circolare per intero).

Nessun legame con il vaccino anti Covid

La circolare evidenzia anche come non ci sia nessun legame con il vaccino anti Covid-19. “Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid. Un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune. E’ stato osservato un recente aumento del numero di bambini che presentano un’epatite acuta grave ad eziologia sconosciuta nel Regno Unito. Ci sono un numero di casi anche in altri Paesi in Europa. Le indagini – continua la nota – sono in corso in tutti i Paesi che riportano casi, ma al momento la causa dell’epatite in questi bambini rimane sconosciuta.

Le autorità sanitarie che stanno indagando nel Regno Unito, dove si è verificata la maggior parte dei casi fino ad oggi, ritiene, sulla base delle caratteristiche cliniche ed epidemiologiche dei casi in esame, che una causa infettiva sia la più probabile, ed in particolare l’infenzione da adenovirus. Le infezioni da adenovirus – spiega il ministero della Salute – sono comuni e di solito provocano una malattia lieve. I sintomi sono simili al raffreddore, vomito, diarrea. La maggior parte delle persone infettate da un Adenovirus non presenta complicazioni. Gli Adenovirus non causano comunemente l’epatite, che è una complicazione rara, nota di solito tra gli individui immunocompromessi”. Risulta dunque evidente, la difformità di pensiero delle nostre autorità sanitarie, rispetto quelle d’oltremanica.

Il comunicato del ministero, termina evidenziando l’importanza di segnalare casi sospetti e conservare campioni biologici per consentire gli accertamenti necessari. “Si raccomanda in questa fase – si legge nella parte finale del comunicato – di valutare ed eventualmente segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di caso. Si raccomanda altresì – conclude la circolare – di prevedere in ogni caso la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario”.

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