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Fumo: gli effetti dannosi sul sistema immunitario durano anni

Tempo di lettura: 3 minuti

Il fumo cambia il sistema immunitario di una persona, al punto di lasciarla vulnerabile a malattie e infezioni anche anni dopo aver abbandonato il vizio. Ne parla un nuovo studio pubblicato sulla rivista ‘Nature’

Fumare è così dannoso da poter modificare il sistema immunitario di una persona, rendendola suscettibile a malattie e infezioni anche molti anni dopo aver smesso. Queste conclusioni provengono da uno studio condotto dall’Institut Pasteur di Parigi e pubblicato su Nature. I risultati indicano che il fumo riduce l’efficacia del sistema immunitario nel contrastare le infezioni e aumenta il rischio di malattie croniche associate all’infiammazione, come l’artrite reumatoide e il lupus. Violaine Saint-André, coautrice dello studio e specialista in biologia computazionale presso l’Institut Pasteur di Parigi, sottolinea l’importanza di smettere di fumare il prima possibile, specialmente per i giovani. “Il messaggio chiave del nostro studio, soprattutto per i giovani, è che sembra esserci un interesse significativo per l’immunità a lungo termine nel non iniziare mai a fumare”spiega l’esperta.

Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue provenienti da un gruppo di 1.000 individui sani, di età compresa tra i 20 e i 69 anni, prelevati durante preciso un periodo di tempo. Lo studio ha indagato come 136 variabili, tra cui lo stile di vita, le condizioni socioeconomiche e le abitudini alimentari, insieme a fattori come l’età, il sesso e la genetica, abbiano influenzato la risposta immunitaria. I partecipanti sono stati esposti a germi comuni, come batteri ‘E. coli’ e il virus dell’influenza, e la risposta immunitaria è stata misurata. È emerso che il fumo, l’indice di massa corporea e un’infezione latente causata dal virus dell’herpes hanno avuto un impatto significativo. Tuttavia, il fumo ha determinato il cambiamento più significativo, con un impatto sulla risposta immunitaria quasi equivalente a fattori cruciali come l’età e il sesso.

Più è il tempo passato a fumare, maggiori sono i danni

Quando i fumatori nello studio hanno smesso con il vizio, la loro risposta immunitaria è migliorata in un certo senso, ma non si è ripresa completamente per anni. “La buona notizia è che inizia a resettarsi” evidenzia Darragh Duffy, altro autore dello studio che dirige l’unità di immunologia traslazionale presso l’Institut Pasteur. “Non è mai un buon momento per iniziare a fumare, ma se sei un fumatore, il momento migliore per smettere è adesso– aggiunge. Lo studio ha anche scoperto che più qualcuno fuma, maggiori sono i cambiamenti nella risposta immunitaria. I ricercatori hanno inoltre scoperto che il fumo sembra avere effetti epigenetici a lungo termine sulle due principali forme di protezione del sistema immunitario: la risposta innata e la risposta adattativa. L’effetto sulla risposta innata scompare rapidamente quando qualcuno smette di fumare, ma l’effetto sulla risposta adattiva persiste anche dopo che si smette.

La risposta immunitaria innata rappresenta il meccanismo generale attraverso il quale la pelle, le mucose, le cellule del sistema immunitario e le proteine combattono i germi. Quando il corpo riconosce che questa risposta innata non è sufficientemente efficace, entra in gioco il sistema immunitario adattivo, che comprende anticorpi nel sangue e in altri fluidi corporei, linfociti B e T in grado di ‘memorizzare’ una minaccia e orchestrare un attacco mirato. “La scoperta più importante del nostro studio è che il fumo ha effetti a breve termine, ma anche a lungo termine sull’immunità adattativa associata alle cellule B e alle cellule T regolatorie e ai cambiamenti epigenetici – afferma Saint-André.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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