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Insufficienza cardiaca: elaborati nuovi modelli predittivi

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Elaborati nuovi modelli prognostici in grado di prevedere la mortalità e la morbilità in pazienti con insufficienza cardiaca

Una ricerca condotta da esperti dell’Università di Glasgow e pubblicata su ‘Jama Cardiology’ mostra l’efficacia di nuovi modelli prognostici capaci di prevedere la mortalità e la morbilità in pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata (HFpEF).

I modelli si basano sui dati del trial DELIVER per la derivazione e sui dati dei trial PARAGON-HF e I-PRESERVE per la validazione e includono 11 variabili tra cui il livello di frammento amino-terminale del pro peptide natriuretico di tipo B (NT-proBNP), i ricoveri precedenti per insufficienza cardiaca, livelli di creatinina, diabete, durata dell’insufficienza cardiaca, trattamento con inibitori del co-trasportatore di sodio-glucosio di tipo 2, broncopneumopatia cronica ostruttiva, attacco ischemico transitorio/ictus. Il nuovo strumento ha mostrato una buona discriminazione e calibrazione nelle coorti di validazione, superando altri modelli predittivi e l’uso isolato di NT-proBNP.

“In questo studio prognostico, è stato sviluppato e validato un robusto modello predittivo per esiti clinici in HFpEF usando variabili raccolte routinariamente. Il modello ha esibito prestazioni superiori rispetto al solo livello di NT-proBNP-commenta John J. C. McMurray, coordinatore della ricerca. Tra i limiti dello studio la derivazione dei dati da trial clinici che potrebbero non riflettere in modo completo la popolazione dei pazienti con HFpEF.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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