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L’Intelligenza Artificiale sta creando proteine che non esistono in natura

Tempo di lettura: 2 minuti

Un nuovo metodo di Intelligenza Artificiale permette di creare da zero ed in tempi rapidi molecole utili in molti settori

Progettare da zero proteine che non esistono in natura. È questo il nuovo traguardo raggiunto grazie all’Intelligenza Artificiale, in particolare tramite l’algoritmo di RosettaFold Diffusion. Il nuovo metodo, pubblicato sulla rivista Nature e messo a punto da un gruppo di ricerca dell’Università di Washington a Seattle, permette di creare in tempi rapidi molecole utili in molti settori, come biomarcatori per identificare inquinanti o malattie, ma non solo.

“E’ un importante passo in avanti rispetto a quel che si era imparato a fare finora” – ha commentato Marco Marcia, del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (Embl), l’istituto di ricerca che usando l’algoritmo di AlphaFold sviluppato in collaborazione con DeepMind aveva permesso poco meno di un anno fa di predire la struttura tridimensionale della gran parte delle proteine di ogni organismo vivente, oltre 200 milioni. “Ora si è andati più avanti, diventa possibile disegnare nuove proteine, molecole in 3D che finora non esistevano”. 


A rendere il tutto possibile è una nuova versione di RosettaFold. Si tratta di un algoritmo analogo a AlphaFold, che sfrutta una differente tipologia di approccio basato sui cosiddetti modelli di diffusione usati per applicazioni nella generazione di testi o immagini. Uno dei primi risultati ottenuti dai ricercatori è stato quello di disegnare una nuova proteina capace di legarsi alla superficie di un virus influenzale. Ma le potenzialità di questo nuovo approccio potrebbero essere enormi. 

“Ovviamente – ha aggiunto Marcia – servirà tempo, ma alcune cose importanti potranno essere alla portata già a breveAd esempio realizzare in modo facile una molecola su misura per individuare e marcare un qualche inquinante molto ‘sfuggente’ presente nell’acqua o nell’aria oppure riconoscere con semplici test della saliva uno specifico virus. In un futuro non molto lontano si potrà pensare di usare questi nuovi strumenti per realizzare ad esempio vere e proprie macchine molecolari finora impossibili“.

Clicca qui per leggere lo studio originale del nuovo metodo.

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Intelligenza artificiale
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