Si allunga la lista di medici finiti in manette per vaccinazioni e tamponi falsi. Dopo i casi di Firenze, stavolta la vicenda accade nel vicentino
Eseguiva falsi tamponi e vaccinazioni nei suoi studi a Castelgomberto e Trissino, nel vicentino. Con le accuse di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato e corruzione per atti contrati ai doveri d’ufficio è finito sotto le manette Giorgio Schiavo Sterzi. Si tratta di un medico di medicina generale e vaccinatore dell’Ulss 8. Ad effettuare l’arresto, i carabinieri di Valdagno e i Nas di Padova, su disposizione del gip che ha, a sua volta, accolto una richiesta della procura di Vicenza. Il medico è stato messo agli arresti domiciliari.
Insieme a Schiavo Sterzi, sono oggetto di d’indagine altre sette persone tra cui un militare dei carabinieri. Quest’ultimo è indagato per concorso in falso ideologico e in peculato. Come spiegato dalla nota della procura di Vicenza, tutto è nato dalla segnalazione dell’Ulss 8 che aveva denunciato l’anomalo incremento di assistiti del dottor Schiavo Sterzi. Nel dettaglio i pazienti erano saliti dai 891 del marzo 2021 agli oltre 1451 del 15 marzo 2022. L’Ulss aveva denunciato anche la presenza nelle liste del medico di numerosi assistiti esenti da vaccinazione per pregresse patologie oltre ad un elevato numero di tamponi eseguito rispetto alla media del distretto. In questo caso infatti, risultavano eseguiti 3.590 tamponi rispetto ai 45 ricevuti dal medico nel 2020 e ai 21 nel primo semestre del 2021.
La nota della procura
La procura sottolinea che l’attività di indagine, eseguita anche tramite intercettazioni telefoniche, ha fatto emergere “univoci elementi sull’attività di Schiavo Sterzi di simulazione dell’esecuzione dei tamponi antigenici e, in tutto o in parte, delle operazioni di vaccinazione con conseguente falsa attestazione di somministrazione del farmaco. Quest’ultima presupposto necessario per ottenere il green pass”. La procura sottolinea anche che alcuni operatori sanitari avrebbero beneficiato di certificati emessi dal medico. Inoltre, le intercettazioni hanno rivelato che il medico, per paura di essere scoperto, “eseguiva in molti casi l’inoculazione in misura minimale, fortemente inferiore a quella prevista. Tale pratica è infatti espressamente vietata”. Ciò infatti, lo avrebbe aiutato a dimostrare di fronte a un controllo l’effettivo uso di vaccino. In realtà però, come si è visto, questo impossessarsi e disperdere il vaccino ha causato anche l’accusa di peculato.
Potrebbe interessare anche Green pass falsi, arrestato medico a Firenze