All’interno del documento la magistratura contabile fa il punto sulle procedure messe in atto dal Ministero della Salute
Pubblicato il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2021. Secondo “i dati provvisori, relativi all’esercizio 2020, esercizio in cui è entrato il vigore il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) emerge un netto peggioramento nella qualità dei servizi resi rispetto agli anni precedenti. In gran parte riconducibile all’emergenza sanitaria”. Situazione in peggioramento dunque, come si legge in questo breve estratto relativo al documento pubblicato dalla Corte dei conti. Ovviamente da tener conto l’avvento della pandemia, causa principale del calo qualitativo del Ssn. (Qui il documento integrale).
In linea di massima la magistratura contabile traccia il quadro su quanto messo in campo dal Ministero della Salute per rafforzare il Servizio sanitario nazionale. Tra le criticità principali, si segnala il ritardo di aggiornamento dei Lea, nella riforma della medicina generale e nell’adozione dei payback sui dispositivi medici. Registrati inoltre, troppi pochi progressi sull’assistenza domiciliare e sull’edilizia sanitaria dove ci sono ancora ben 10 miliardi non spesi. Tra i dati positivi, si sottolineano i buoni risultati sul Fascicolo sanitario elettronico, sull’aumento borse per contrastare la carenza dei medici e infine sull’Anagrafe vaccinale.
L’attività del Ministero
L’attività del Ministero è stata orientata su più fronti di cui è possibile menzionare i principali. In primis l’impegno profuso per contrastare il diffondersi della pandemia che sicuramente ha contraddistinto gli ultimi due anni sanitari. Strettamente collegato a ciò, le attività richieste dalla necessità di recuperare i ritardi conseguenti al rallentamento assistenziale del 2020. L’altro fronte è quello volto a definire il quadro programmatico e le scelte regolamentari necessarie per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza offre un’attuazione più rapida della riforma dell’assistenza e dell’ammodernamento delle strutture di ricovero, già da tempo nelle priorità dell’azione del ministero.
Uno dei dati maggiormente negativi riguarda dunque il potenziamento dell’assistenza domiciliare. I risultati avvenuti sono visti come assolutamente insoddisfacenti. Nello specifico c’è stato un leggerissimo aumento del 2,7% ( dal 4% al 6,7%) per quanto concerne la popolazione over 65. Ancor più esile l’aumento degli under 65: si è infatti passati dallo 0,15% allo 0,3%, per un totale del +0,15%. L’assistenza domiciliare sarà uno dei punti principali della riforma sull’assistenza territoriale.
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