L’oncologo, saggista e ricercatore ha affrontato diversi temi e spiegato come si può colmare il gap dovuto alla pandemia
Inizia il nuovo progetto di Italian Medical News: il “talk about”. Un format video nel quale si parlerà, ogni settimana, di aspetti diversi della sanità, di patologie specifiche. Spazio anche a ricerche e sperimentazione con leader dei settori, esperti e professionisti che daranno il proprio contributo all’informazione su ogni singolo aspetto affrontato.
Il primo numero del “talk about” vede protagonista il professor Mariano Bizzarri, oncologo, saggista e ricercatore del Dipartimento di Medicina Sperimentale all’Università La Sapienza di Roma. Nonchè direttore del Laboratorio di Biologia della Diversità.
Una chiacchierata interessante per affrontare diversi temi legati alla ricerca e sperimentazione, all’impatto del covid sulla sanità e tanto altro ancora.
“Senza dubbio – inizia il professor Bizzarri – le patologie cardiovascolari e oncologiche sono state trascurate con l’esplosione della pandemia. Questo ci ha fatto capire, però, che ci sono due ordini di strategie. Il primo è che abbiamo capito che è necessario ristrutturare la medicina del territorio, dotandola di nuovi strumenti, come potrebbe essere la telemedicina. Nello specifico, intendo lo sviluppo di sensori che consentano di eseguire le procedure diagnostiche più complesse a distanza e consentano di monitorare le patologie come prime cause di cronicità e mortalità.
Una delle problematiche più grandi per la sanità è stato il rallentamento nella gestione delle patologie a causa del Covid
I nuovi strumenti, e questo è il secondo aspetto, devono comprendere un nuovo un nuovo tipo di arsenale farmacologico. È importante capire che la gestione delle patologie legate al metabolismo è uno dei cardini. Dobbiamo considerare che negli ultimi 30 anni c’è stato un rallentamento del tasso di innovazione per affrontare queste patologie. Il Covid ha fatto sì che i trattamenti per gestire le patologie siano stati dismessi e rallentati e questo comporta e comporterà un incremento di morti, non per causa del Covid, ma per patologie precipitate a causa della pandemia. Ecco perché la prima sentinella deve essere il medico di base”.
Altro aspetto importante affrontato col professor Bizzarri è quello legato alla ricerca.
“I filoni che stiamo seguendo sono due. La prima è lo studio di molecole naturali e derivati che sono rivelati utili nella manipolazione dei segnali endocrini, nei processi infiammatori e in numerose situazioni che portano all’alterazione delle funzioni endrocrine o in situazioni di infiammazioni prolungate che possono portare allo sviluppo di un tumore. Il secondo è un tema innovativo e riguarda la cosiddetta reversione tumorale. Si intende la riprogrammazione del fenotipo tumorale senza dover uccidere la cellula ed evitando gli effetti collaterali. Ecco che diventa importante il rapporto che si deve instaurare tra aziende e università. Un rapporto dialettico e dinamico finalizzato al trasferimento tecnologico. L’industria deve recepire le indicazioni utili dal mondo della ricerca e tradurli in prodotti adeguati”.
Chiaro e diretto il professor Bizzarri. Parole che hanno un grande peso e che fanno capire quale potrebbe essere la direzione migliore da prendere per la ricostruzione di una sanità all’avanguardia.
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