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Vaccino unico contro tutti i virus influenzali? Lo studio Usa

Tempo di lettura: 2 minuti

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania stanno lavorando un vaccino che colpisca contemporaneamente i 20 ceppi noti del virus dell’influenza

A cura di Davide Pezza

Periodicamente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) analizza le epidemie influenzali verificatesi durante l’inverno nell’emisfero settentrionale e meridionale. Il fine è quello di identificare quali ceppi del virus sono più diffusi in quel momento, raccomandando alle aziende farmaceutiche di adattare il loro vaccino contro l’influenza stagionale. Per molto tempo, il vaccino antinfluenzale ha protetto, contemporaneamente, contro tre ceppi del virus: due ceppi di influenza A e uno di B. Successivamente i vaccini sono diventati ‘quadrivalenti’. Hanno cioè incorporato un quarto ceppo di virus influenzale (di tipo B) per coprire un raggio ancora più ampio.

L’Università statunitense della Pennsylvania sta lavorando ad un vaccino antinfluenzale universale, efficace contro tutte la varianti umane conosciute. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista ‘Science’, spiegano la metodica: ricercatori hanno iniettato nei roditori un vaccino sperimentale mirato a 20 diversi ceppi di influenza. I topi hanno effettivamente sviluppato anticorpi contro tutti i ceppi, con un livello di efficacia che è rimasto stabile per quattro mesi. Il prototipo è stato quindi iniettato anche nei furetti con risultati comparabili.

L’entusiasmo dei ricercatori

Albert Osterhaus, ricercatore veterinario ad Hannover, ha parlato della ricerca alla rivista ‘New Scientist’. “Questa strategia potrebbe essere un’opzione. I modelli di topo e furetto dell’influenza sono i migliori che si possano trovare tra i modelli animali”. Anche Peter Palese, altro autore della ricerca ha spiegato l’importanza di questi risultati. “Questi promettenti risultati sono una buona indicazione di ciò che accadrà negli esseri umani”.

Si tratta di un vero e proprio balzo in avanti reso possibile da una nuova tecnica di produzione dei vaccini: i vaccini a mRNA messagero. La tecnica del ‘messagero’ è più semplice ed economica rispetto al metodo tradizionale: produce semplicemente un filamento di RNA contenente il codice genetico di un grammento del virus bersaglio. L’RNA sintetico viene così iniettato come un vaccino e si insedia nelle cellule. Le cellule iniziano quindi a creare il virus seguendo le istruzioni del manuale, un po’ come se stessero montando un mobile.

 Il lavoro su questo vaccino universale dovrebbe passare presto alla fase I di sperimentazione clinica sull’uomo, per testarne la tollerabilità e i possibili effetti collaterali in un piccolo gruppo di pazienti.  Secondo la la virologa Alyson Kelvin “I risultati di Scott Hensley e del suo team mostrano come i vaccini a mRNA possano essere utilizzati in modi mai considerati prima. Questo è solo l’inizio delle possibilità che i vaccini a mRNA aprono”.

Clicca qui per leggere l’estratto della ricerca.

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