Uno studio ha dimostrato che esiste una visione del futuro molto negativa tra i giovani
Di termini abusati negli ultimi tempi ce ne sono stati tanti. Uno di questi è allarmante, quando si parla di dati e statistiche. Ma non si può definirlo altrimenti il quadro che emerge se si parla dei disturbi psicologici che derivano dal Covid e che toccano la popolazione dei giovani. Ansia, stress, depressione tra le principali cause derivanti dalla pandemia. Una visione del futuro nera lo scorso anno nelle generazioni tra i 13 e i 18 anni e in quella tra i 20 e i 26 anni. Una situazione che va peggiorando se si considera che in una indagine di qualche giorno fa il 17.3% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni pensa che sarebbe meglio morire o farsi del male a causa del dolore provocato dalla vita.
Una visione del futuro che si è spenta e che non tocca solo la questione lavorativa ma anche quella della salute. Manca una visione di vita sana e in salute, sia da un punto di vista fisico che mentale. La questione, come detto, è allarmante e per questo serve mettere in campo soluzioni che possano dare una mano a questi ragazzi. Dargli una nuova visione di salute, vista in questo momento come qualcosa che non funziona più o comunque non nel modo migliore.
I giovani hanno una visione negativa anche del concetto di salute
Spesso si pensa che per salute si intenda l’assenza della malattia, ma è una visione quanto mai riduttiva del problema. Forse vale di più la definizione di salute dell’OMS: stato di benessere fisico, psichico e sociale. Un insieme di cose che ha bisogno del giusto equilibrio per avere una visione diversa e non cadere in uno stato di forte stress. Un cammino complicato che, però, potrebbe essere agevolato dall’inserimento di professionisti che possano educare la psicologia del ragazzi. Inoltre, e non di minore importanza, serve potenziare i servizi. Prendere in carico i disturbi dei giovani e favorire la guarigione. I passi decisivi per vedere il futuro in maniera diversa.
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