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I vaccini anti-Covid sono sicuri: la conferma da un nuovo e ampio studio

Tempo di lettura: 3 minuti

A mettere un punto su una questione mai spenta, quella sui vaccini anti-Covid, il più ampio studio mai condotto sull’argomento. La ricerca ha coinvolto oltre 99 milioni di persone

Nonostante il passare del tempo, le controversie riguardanti la sicurezza dei vaccini anti-Covid continuano a suscitare dibattiti. Un importante studio, il più esteso mai condotto sull’argomento, coinvolgendo oltre 99 milioni di persone provenienti da diverse nazioni tra cui Australia, Argentina, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Nuova Zelanda e Scozia (solo per citarne alcune), potrebbe finalmente porre fine a tali polemiche. I risultati, pubblicati sulla rivista internazionale ‘Vaccine’, confermano inequivocabilmente l’efficacia e la sicurezza dei vaccini, evidenziando soltanto rari effetti collaterali.

Nello studio i ricercatori hanno identificato potenziali collegamenti tra la vaccinazione ed effetti collaterali entro 42 giorni dalla somministrazione. In particolare hanno confrontato i tassi di 13 condizioni mediche post-vaccinazione (cardiache, neurologiche ed ematiche) con ciò che ci si aspetterebbe di vedere in assenza delle vaccinazioni. “Il rischio fino a 42 giorni dopo la vaccinazione era generalmente simile al rischio di fondo per la maggior parte dei risultati” – scrivono gli autori della ricerca. L’analisi ha confermato tuttavia le associazioni già note tra i vaccini e i bassi rischi di miocardite, pericardite, sindrome di Guillain-Barré e trombosi del seno venoso cerebrale.

Alcuni, rari, effetti collaterali

Per quanto riguarda i vaccini a vettore virale, come quelli prodotti da Astrazeneca, gli studiosi hanno individuato un incremento dei casi di sindrome di Guillain-Barré, un raro disturbo del sistema immunitario che interessa i nervi. Mentre ci si aspettava 76 casi in una popolazione di 99 milioni di individui, indipendentemente dalla vaccinazione, ne sono stati registrati 190. Questo legame non si è invece riscontrato con i vaccini a mRna. Inoltre, dopo la somministrazione della prima dose del vaccino a vettore virale, si è notato un rischio di trombosi del seno venoso cerebrale tre volte superiore a quello atteso: su 99 milioni di persone sono stati rilevati 69 eventi, rispetto ai 21 previsti. I rischi erano aumentati di 1,49 volte dopo la prima dose del vaccino a mRna e di 1,25 volte dopo le dosi successive.

Dopo l’uso dei vaccini a mRNA, gli studiosi hanno notato che, in seguito alla somministrazione della prima dose, il rischio di pericardite, un’infiammazione del tessuto che avvolge il cuore, era 1,7 volte superiore rispetto a quanto previsto, aumentando a 2,6 volte dopo una quarta dose. Lo studio ha inoltre portato alla luce due altre condizioni correlate ai vaccini, considerate estremamente rare. La prima è la mielite trasversa, un’infiammazione di una parte del midollo spinale, che si è verificata dopo l’uso dei vaccini a vettore virale. La seconda è l’encefalomielite acuta disseminata, un’infiammazione e un gonfiore del cervello e del midollo spinale che si è manifestata dopo entrambi i tipi di vaccini. Dopo la vaccinazione a mRNA, i ricecatori hanno osservato 7 casi di encefalomielite acuta disseminata, rispetto ai 2 casi attesi.

La mielite trasversa causa improvviso mal di schiena e a volte porta alla paralisi. Circa un terzo delle persone guarisce, circa un terzo continua ad avere gli stessi problemi e circa un terzo recupera molto poco. L’encefalomielite acuta disseminata si manifesta con sintomi come confusione, eccessiva irritabilità, alterazioni della coscienza, e si può verificare la perdita della vista, disturbi motori, dell’equilibrio e della coordinazione. La prognosi è favorevole nella maggior parte dei casi (anche più del 70% dei pazienti).

L’importanza di avere fiducia nel sistema

Julie Leask, esperta di vaccini presso l’Università di Sydney, sottolinea che un’infezione da Covid aumenta il rischio di alcune di queste rare condizioni molto più di quanto faccia un vaccino. I nostri esperti di vaccini – spiega ancora l’esperta – stanno prestando attenzione a quando i vaccini portano a gravi effetti collaterali, e stanno agendo di conseguenza. Avere fiducia in un sistema in grado di rilevare i problemi e affrontarli è una parte molto importante di un solido programma di vaccinazione” – ha concluso.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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