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Lo smog aumenta il pericolo di aritmie cardiache: lo studio

Tempo di lettura: 2 minuti

Prima di questo studio, condotto su 322 città, non vi erano evidenze chiare di un collegamento tra l’inquinamento atmosferico e il rischio di aritmie

Un’esposizione acuta all’inquinamento dell’aria (smog) è risultata associata a un aumento del pericolo di aritmia cardiaca. È quanto emerge da un ampio studio condotto su 322 città cinesi e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal. Le aritmie comuni, la fibrillazione atriale e il ‘flutter’ atriale (che possono, tra l’altro, evolvere in malattie cardiache più gravi) colpiscono circa 59,7 milioni di persone a livello globale. L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio modificabile per le malattie cardiache. Fino ad ora, però, non vi erano evidenze chiare di un collegamento tra smog e rischio di aritmie.

“Abbiamo scoperto che l’esposizione acuta all’inquinamento dell’aria era associata a un aumento del rischio di aritmia sintomatica – afferma Renjie Chen, tra gli autori dello studioI rischi si sono verificati nelle prime ore dopo l’esposizione e potevano persistere per 24 ore. Le relazioni esposizione-risposta tra 6 inquinanti e 4 sottotipi di aritmie erano lineari. Dunque, al crescere dell’inquinamento aumenta il rischio di aritmie – ha concluso l’esperto. 

Il team ha valutato l’esposizione oraria all’inquinamento atmosferico e l’insorgenza improvvisa di sintomi di aritmia utilizzando i dati di 2025 ospedali in 322 città cinesi. Lo studio ha incluso ben 190.115 pazienti con insorgenza acuta di aritmia sintomatica, tra cui fibrillazione atriale, flutter atriale, battiti prematuri e tachicardia sopraventricolare. L’esposizione allo smog è risultata maggiormente associata al flutter atriale e alla tachicardia sopraventricolare, seguiti dalla fibrillazione atriale e dai battiti prematuri. Inoltre, tra gli inquinanti, il biossido di azoto (NO2) presentava l’associazione più forte con tutti e 4 i tipi di aritmie

“Sebbene i meccanismi esatti non siano ancora del tutto compresi, l’associazione tra l’inquinamento atmosferico e insorgenza acuta di aritmia che abbiamo osservato è biologicamente plausibile – scrivono gli autori. Alcune evidenze hanno indicato che l’inquinamento altera le attività elettrofisiologiche cardiache. In particolare, lo smog induce stress ossidativo e infiammazione, compromettendo anche la funzione nervosa autonoma. Inoltre, l’effetto negativo risulta immediato, sottolineando la necessità di proteggere le persone a rischio in caso di forte inquinamento atmosferico”.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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