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Tumore al seno, nuova terapia diminuisce i tempi di cura

Tempo di lettura: 2 minuti

La formulazione sottocutanea, indicata per le pazienti con tumore al seno HER2-positivo, permette la somministrazione in pochi minuti

Importanti novità in ambito oncologico e più precisamente per le pazienti con tumore al seno HER2-positivo. Ora, anche in Italia, è possibile disporre una nuova opzione terapeutica che consente di diminuire significativamente le tempistiche di somministrazione delle cura, grazie ad una nuova formulazione sottocutanea. L’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA ha infatti approvato la rimborsabilità dell’associazione a dose fissa di pertuzumab e trastuzumab di Roche. La nuova terapia è somministrabile per iniezione sottocutanea nel trattamento del carcinoma mammario HER2-positivo in fase precoce e metastatica.

L’approvazione si basa sui risultati dello studio di fase III FeDeriCa. Lo studio ha infatti dimostrato che il trattamento raggiunge livelli ematici non inferiori rispetto alla somministrazione endovenosa, con un’efficacia sovrapponibile. Anche il profilo di sicurezza del trattamento in associazione alla chemioterapia è risultato analogo alla somministrazione. Si tratta di un traguardo con impatti importanti sul miglioramento della qualità della vita delle pazienti con neoplasia alla mammella HER2-positiva. Neoplasia che rappresenta il 15-20% dei casi di tumore al seno. 

Il primo grande vantaggio che le pazienti traggono dalla nuova modalità di somministrazione è sicuramente una riduzione del tempo necessario per ricevere la terapia che, con la nuova formulazione, si riduce a pochi minuti. Michelino de Laurentiis, Direttore del reparto di Oncologia Senologica dell’Istituto Nazionale Tumori ‘Fondazione Pascale’ – IRCCS di Napoli, ha commentato con entusiasmo l’approvazione della nuova terapia.

“Le nuove iniezioni durano 5 minuti”


“La formulazione sottocute prevede un tempo di somministrazione rapidissimo, se comparato a quello delle classiche formulazioni endovena che si usano regolarmente – ha spiegato l’esperto ai microfoni di quotidianosanità.it. Le nuove iniezioni durano 5 minuti, mentre per una somministrazione endovena è necessaria un’ora o un’ora e mezza. Inoltre la formulazione sottocutanea consente un uso molto più efficiente delle risorse a disposizione: la poltrona per infusione può essere dedicata a terapie più complesse. Tra l’altro gli infermieri che somministrano il trattamento sono impegnati per molto meno tempo. Aggiungo anche che, poiché le fiale sono a dose fisse (a differenza dei farmaci endovena che devono essere preparati in base al peso della paziente – N.d.R.) viene abolita ogni possibilità di errore nel dosaggio. La preparazione risulta quindi molto più semplice”. 

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Tumore al seno

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