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Alzheimer, ecco il regime alimentare che riduce le placche

Tempo di lettura: 2 minuti

Il ricorso alla dieta MIND o alla dieta mediterranea è utile per contrastare gli accumuli delle due proteine responsabili dell’Alzheimer

L’accumulo di due proteine, l’amiloide e la tau, è il principale responsabile dell’insorgenza della malattia di Alzheimer. Tale processo, però, può essere contrastato da un regime alimentare che preveda il ricorso alla dieta MIND o alla dieta mediterranea. Lo evidenzia uno studio pubblicato su ‘Neurology’ e diretto da un team della ‘Rush University’, di Chicago. 

Lo studio è stato coordinato da Puja Agarwal, esperta nutrizionista e insegnante della Rush University. “Sebbene la nostra ricerca non possa provare che una dieta sana abbia portato a un minor numero di depositi cerebrali di placche amiloidi, che sono anche indicatori dell’Alzheimer, sappiamo che esiste una relazione tra l’alimentazione e queste placche – ha dichiarato l’esperta. Seguire la dieta MIND o la dieta mediterranea può essere un modo per migliorare la salute cerebrale. È un qualcosa di importante per proteggere la cognizione man mano che si invecchia”.

Allo studio hanno partecipato 581 soggetti con età media di 84 anni al momento della valutazione della dieta. I volontari hanno accettato di donare, una volta deceduti, il proprio cervello per aiutare la ricerca sulla demenza. Prima del decesso, al 39% dei partecipanti era stata diagnosticata la demenza. Al momento dell’analisi del cervello, il 66% dei soggetti ha soddisfatto i criteri per la malattia di Alzheimer. I ricercatori hanno dunque valutato le quantità di placche amiloidi e di grovigli Tau e successivamente hanno esaminato i questionari alimentari raccolti durante il follow up. 

I risultati

Dopo una serie di verifiche, gli scienziati hanno evidenziato una serie di scoperte. Innanzitutto, le persone che seguivano la dieta mediterranea mostravano una quantità media di placche e grovigli di tau nel cervello corrispondenti a circa 18 anni in meno di età rispetto agli individui che avevano ottenuto il punteggio più basso. I soggetti che avevano seguito la dieta MIND mostravano invece quantità medie di placca e grovigli di tau corrispondenti a circa 12 anni in meno di età di quelli che avevano seguito diverse alimentazioni. In generale, chi consumava maggiori quantità di verdura a foglia verde aveva quantità di placche nel cervello corrispondenti a quasi 19 anni in meno rispetto alle persone che ne mangiavano di meno. 

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio. 

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