Il cancro è più frequente tra individui della Generazione X rispetto ai Baby-boomers. Un nuovo studio condotto dagli esperti del ‘National Cancer Institute’ analizza la questione
Le persone nate tra il 1965 e il 1980 presentano un rischio più elevato di sviluppare il cancro rispetto alle generazioni precedenti. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su ‘Jama Network Open’ da epidemiologi del National Cancer Institute di Rockville, che hanno analizzato attentamente le probabilità di contrarre tumori per i membri della cosiddetta generazione X. “Speri che le cose vadano meglio col passare degli anni, specie in materia di salute, aspettativa di vita e diagnosi di cancro – commenta Philip S. Rosenberg, primo autore del nuovo studio su JAMA – ma i numeri ci dicono che purtroppo non è così”.
Gli autori hanno infatti raccolto i dati di 3,8 milioni di persone con diagnosi di cancro, analizzando l’incidenza dei tumori nelle varie generazioni. Hanno così concluso che all’età di 60 anni, i nati della generazione X mostreranno un tasso di insorgenza del cancro superiore rispetto ai loro predecessori come i Baby-boomers (nati tra 1946 e 1964).
Entrando nei dettagli, si scopre che le donne della generazione X hanno una maggiore probabilità di sviluppare tumori alla tiroide, al rene, al colon, all’utero, al pancreas e all’ovaio, oltre a un aumento dei casi di leucemia e linfoma di Hodgkin. Al contrario, si registra una diminuzione dell’incidenza dei tumori polmonari e della cervice uterina. Fra gli uomini sale invece il rischio di tumori a tiroide, rene, prostata, colon e retto e scende quello di polmone, fegato, cistifellea e linfoma non Hodgkin. “Questi risultati suggeriscono che, in base alle traiettorie attuali, l’incidenza del cancro negli Stati Uniti potrebbe rimanere elevata per decenni” – scrivono gli autori.
Metodologia dello studio
Scegliendo i 60 anni come età di riferimento per la diagnosi, gli esperti hanno stimato l’incidenza dei tumori, ovvero il numero di nuovi casi l’anno per 100.000 individui delle due generazioni. Infine, per giungere a una conclusione generale, gli esperti hanno utilizzato una semplice misura di sintesi: l’incidenza combinata dei principali tumori (20 siti nelle donne e 18 siti negli uomini).
Ebbene, è emerso che l’aumento dell’incidenza del cancro tra i membri della Generazione X rispetto ai loro genitori è stato sostanziale, soprattutto tra le donne ispaniche (aumento del 34,9%) e gli uomini (aumento del 14,1%). Invece, gli aumenti corrispondenti tra le donne e gli uomini bianchi non ispanici sono stati rispettivamente del 15,1% e dell’11,9%. Si tratta comunque di un aumento significativo, purtroppo.
E in Italia?
“Secondo le stime più recenti un italiano su tre si ammalerà di cancro nel corso della sua vita e i casi nel nostro Paese sono in aumento”- conferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Se ne sono registrati 395.000 nel 2023 e la crescita, considerando che sono patologie più frequenti dopo i 65 anni, appare per lo più collegata all’invecchiamento generale della popolazione”. In effetti, uno dei fattori di rischio fondamentali è l’età che avanza. Con il passare del tempo, infatti, si accumulano gli effetti dei vari fattori cancerogeni e l’organismo è meno pronto a riparare le continue mutazioni del Dna alla base della formazione di neoplasie.
“Oltre il 90% dei tumori registrati in Italia riguarda cittadini over 50 – spiega Franco Perrone, presidente nazionale Aiom -. Studi recenti stanno però evidenziando anche da noi un progressivo incremento dei tumori prima di quest’età, per motivi in parte noti e in parte ancora da studiare. Sappiamo che una causa è sicuramente da ricercare in fattori di rischio che sono purtroppo diventati molto comuni, anche in bambini e ragazzi: sedentarietà, dieta scorretta, sovrappeso, obesità, fumo, abuso di alcol. Altre ragioni restano da capire. Per esempio molto si sta indagando circa alcuni fattori inquinanti”.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio del National Cancer Institute.
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