Italian Medical News

Infezioni tardive da Streptococco B: lo studio dell’AOU di Modena

Tempo di lettura: 2 minuti

Una ricerca lunga 12 anni condotta dall’Azienda emiliana sulle infezioni tardive nei neonati

Uno studio figlio di 12 anni di ricerca. Il prodotto dell’impegno della Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal professor Alberto Berardi. Lo studio ha lo scopo di comprendere meglio le cause delle infezioni tardive da Streptococco B. La pubblicazione dell’esito è finita su Emerging Infectious Diseases. Si tratta del mensile del Center for Disease Control and Prevention. Lo studio ha coinvolto una popolazione di oltre 40mila neonati. In 12 anni studiate 98 coppie di neonati infetti e le loro madri. In 2/3 dei casi è emerso che la trasmissione è avvenuta da fonti materne e questo risultato può essere di grande aiuto per cercare di anticipare l’impatto della vaccinazione materna.

I neonati ed i lattanti – spiega Alberto Berardinei primi mesi di vita possono sviluppare gravi sepsi e meningiti da Streptococco B, che possono portare a morte o danni cerebrali permanenti. Da quando sono entrate in uso le vaccinazioni per meningococco e pneumococco, Streptococco B è divenuto la prima causa di meningite nei primi anni di vita. Inoltre, le gravide portatrici di Streptococco B in sede genitale, sebbene siano generalmente prive di sintomi, sembrano avere un maggior rischio di partorire prematuramente. Un vaccino che proteggesse dalla colonizzazione materna e dall’infezione neonatale sarebbe perciò necessario. Questa duplice protezione potrebbe essere raggiunta attraverso la somministrazione durante la gravidanza”.

Definire i meccanismi delle infezioni tardive può aiutare ad operare in termini di prevenzione


Definire i meccanismi che scatenano la malattia neonatale tardiva (cioè dopo i primi 6 giorni di vita) da Streptococco B è essenziale per operare una prevenzione. La fonte di trasmissione rimane infatti spesso poco chiara. Frequentemente si tratta di neonati a termine, che erano perfettamente sani poco prima di ammalare gravemente, spesso in pochissime ore.

La nostra ricerca – conclude il prof. Berardi – ha chiarito alcuni importanti aspetti. Nella stragrande maggioranza dei casi c’è stata l’identificazione delle madri stesse come fonte primaria della trasmissione di Streptococco B ai propri neonati. Chiarire l’origine della malattia aiuterà anche a prevedere l’impatto della vaccinazione materna, che speriamo sia presto disponibile”.

Potrebbe anche interessare Problemi di lattazione ed effetti collaterali: gli studi sulle mamme vaccinate

Il professore Berardi – foto tratta dal sito ufficiale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena
Condividi:
italian medical news
ISCRIVITI Subito ALLA NEWSLETTER
non perderti le news!
ISCRIVITI Subito ALLA NEWSLETTER
non perderti le news!