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Omicron, predominanza della variante al 95,8%: l’indagine

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Studio di ISS e Ministero della Salute: Omicron è diventato predominante rispetto a Delta

Un’indagine rapida condotta dall’ISS e dal Ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, ha portato alla luce un risultato che, forse, tutti si aspettavano. Era nelle previsioni e alla fine si è verificato ciò che ci si aspettava: la predominanza della variante Omicron rispetto a Delta. Tutti temevano questo evento perché si è sempre detto che l’una, Omicron, era più trasmissibile dell’altra. E i risultati dell’indagine non fanno altro che confermare tutto ciò.

Al 17 gennaio, infatti, la prevalenza stimata di Omicron era al 95,8%, con una variabilità regionale tra l’83.3% e il 100%. Un abisso rispetto alla Delta che, in un range da 0% e 16.7% si è manifestato nel 4.2% del campione esaminato.

Per l’indagine i laboratori delle Regioni e Province Autonome hanno selezionato dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto, scelto dalle Regioni in maniera casuale fra i campioni positivi, ha garantito una certa rappresentatività geografica, provando a diversificare anche le fasce d’età. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni e complessivamente 124 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare e sono stati sequenziati 2486 campioni. 

In fondo c’era da aspettarselo viste le previsioni dei tanti specialisti. E, come hanno hanno anche affermato in tanti, e questa è la grande speranza, con Omicron potrebbe esserci anche la conclusione di questa pandemia.

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