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Pnrr, il 27 aprile parte il bando per potenziare la ricerca biomedica

Tempo di lettura: 2 minuti

Il valore del bando è di oltre 262 milioni di euro, lo rende noto il Ministero della Salute: entro il 2023 verrà emanato un secondo bando dallo stesso importo

Al via il 27 aprile 2022 il primo bando del Ministero della Salute per potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia. Il bando, dal valore di oltre 262 milioni di euro, è previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Significativo anche il supporto finanziario ‘NextgenerationEu’ dell’Unione europea. Come reso noto dal Ministero della Salute, entro il 2023 verrà emanato un secondo bando per lo stesso importo. In tal modo sarà impegnato uno stanziamento complessivo di oltre 524 milioni di euro

I temi e i criteri del bando

I temi del bando riguardano malattie rare, malattie croniche non trasmissibili e progetti che mirano a colmare il gap tra ricerca e industria. Innanzitutto, 50 milioni di euro saranno utilizzati per le malattie rare. Nello specifico, l’obiettivo è rafforzare la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia e rafforzare modelli innovativi che migliorino la qualità complessiva della presa in carico. Sarà invece di oltre 162 milioni di euro il fondo stanziato per le malattie croniche non trasmissibili. L’importo riguarderà progetti di ricerca su fattori di rischio e prevenzione, eziopatogenesi e meccanismi di malattia. Infine, 50 milioni di euro saranno destinati per progetti che mirano a colmare il gap tra ricerca e industria. Gap che si crea nell’intervallo tra la fase della scoperta e quella della messa a punto.

I progetti dovranno rispettare, tra gli altri, i seguenti criteri previsti nel bando. Innanzitutto, assegnare almeno il 40% del finanziamento richiesto a soggetti attuatori che hanno una stabile organizzazione delle attività di ricerca nel Mezzogiorno. Poi, garantire almeno il 30% di ricercatrici collaboratrici principali. Infine, rispettare le quote per i giovani ricercatori, di età inferiore ai 40 anni, previste dal bando, sia per il personale con rapporto di lavoro già in essere, sia per i giovani ricercatori da assumere. 

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