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Bilancio di welfare: metà della famiglie ha rinunciato a prestazioni sanitarie

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Una delle motivazioni può essere legato al Covid: crollo delle prestazioni sanitarie

Metà delle famiglie italiane, nello scorso anno, ha rinunciato alle prestazioni sanitarie. Un incremento percentuale significativo rispetto agli anni scorsi e questo ha portato a effetti potenzialmente significativi sulla salute dei componenti dei singoli nuclei. Il dato emerge dal “Bilancio di welfare delle famiglie italiane” presentato da Cerved a Roma. La rinuncia alla prestazioni sanitaria, nel 2021, ha toccato il 13.4%.

Non sono rassicuranti neanche le altre voci all’interno del documento: il 56.8% delle famiglie ha rinunciato alle spese per l’assistenza agli anziani, il 58.4% alle spese per l’assistenza ai bambini e all’educazione prescolare. Infine il 33.8% ha rinunciato alle spese per l’istruzione.

Tante sono le motivazioni che hanno portato a un incremento del genere e sicuramente il covid ha contribuito a peggiorare questi numeri. Un dato che si incrocia inevitabilmente alla situazione economica delle famiglie che è andata via via peggiorando.

Ma potrebbero essere anche altre le motivazioni. Indubbiamente si tratta di una situazione che porta a conoscere numeri preoccupanti. La rinuncia alle prestazioni sanitarie può comportare gravi conseguenze. Stesso discorso anche per la scolarizzazione. La situazione economica delle singole famiglie sta intaccando questi aspetti.

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